A novembre aprirà al pubblico la ‘Stanza segreta’ di Michelangelo

(Adnkronos) – All'inizio del prossimo mese di novembre verrà aperta al pubblico per la prima volta la "Stanza segreta" di Michelangelo nel Museo delle Cappelle Medicee di Firenze, lo storico complesso collegato alla Basilica di San Lorenzo che ospita i sepolcri della famiglia granducale fiorentina. L'annuncio è stato dato oggi da Massimo Osanna, direttore generale dei Musei del Ministero della Cultura, in occasione della presentazione della nuova uscita dal Museo delle Cappelle Medicee, progettata dallo Studio di Architettura Zermani e Associati. Il piccolo ambiente a cui si accede dalla Sagrestia Nuova e che contiene disegni a carboncino attribuiti al Buonarroti sarà accessibile periodicamente a piccoli gruppi contingentati, ha spiegato Osanna. La stanza, mai aperta al pubblico prima d'oggi, fu scoperta nel 1975 da Paolo Dal Poggetto, allora direttore del Museo, durante un sopralluogo preliminare a degli interventi di restauro.  Sotto l'intonaco vennero scoperti una serie di schizzi ispirati alle opere del maestro del Rinascimento che, secondo la ricostruzione di Dal Poggetto, passò nella piccola stanza un paio di mesi nel 1530 per sfuggire alla persecuzione della famiglia Medici.  "La conclusione dei lavori della nuova uscita e l'adeguamento del Museo delle Cappelle Medicee alle norme di sicurezza, consentiranno a partire dall'inizio di novembre di aprire periodicamente anche la 'stanza segreta' di Michelangelo – ha spiegato Massimo Osanna – luogo di fascino straordinario, ma delicatissimo per l'ubicazione dello stretto ambiente nel percorso museale e per la tutela dei disegni a carboncino presenti sulle pareti. Insieme con la Direzione dei Musei del Bargello, nelle prossime settimane saranno concordate le modalità di visita che avverrà a piccoli gruppi contingentati". L'"uscita d'autore" del complesso delle Cappelle Medicee, firmata dall'architetto Paolo Zermani, non solo agevolerà il flusso dei visitatori al termine del percorso museale ma consentirà loro di visitare, dopo decenni di chiusura, la Cripta lorenese, ma anche di scoprire un tratto delle antiche e imponenti mura medievali fiorentine, emerse durante gli scavi, nonché un nuovo e ampio bookshop e servizi moderni, prima di riemergere sulla piazza che dà sul Canto dei Nelli, attraversando la scalinata in pietra con vista sul campanile della Basilica San Lorenzo e sulle cupole della Sagrestia Nuova e della Cappella dei Principi. A partire da domani, mercoledì 27 settembre, infatti, i visitatori del Museo delle Cappelle Medicee, concluderanno la visita attraversando la nuova uscita progettata dallo Studio di Architettura Zermani e Associati. A partire dalla primavera 2023, una volta chiuso il cantiere e in previsione dell'apertura della nuova uscita, tutti gli ambienti del museo sono stati sottoposti a manutenzioni straordinarie e, dove necessario, a restauri, sotto l'attenta supervisione di Francesca De Luca, funzionaria storica dell’arte e responsabile del Museo delle Cappelle Medicee.  Nella Cappella dei Principi è stata ripristinata l'integrità del pavimento in marmi policromi realizzato fra la fine del XIX secolo e il 1962 dall’Opificio delle Pietre Dure, che presentava in più punti delle piccole lacune. Nella Sagrestia Nuova, dopo una spolveratura generale, sono stati restaurati l’altare con i suoi candelieri marmorei e i due trofei d’armi, sempre di marmo, di Silvio Cosini, pesantemente offuscati dalle polveri e da tracce di materiali cerosi. Le pareti dell’abside, sulle quali Michelangelo e i suoi collaboratori avevano tracciato dei disegni, erano molto impolverate nonostante fossero protette da lastre di plexiglass e, nella fascia inferiore scoperta, erano visibili i danni provocati dall’appoggio dei piedi dei numerosi visitatori. Rimosse le protezioni si è provveduto a una pulitura molto leggera, sono state riordinate le lacune nell’intonaco e vecchie integrazioni e rimossi i segni delle scarpe dalla fascia inferiore.  Sono stati puliti anche il Crocifisso e i candelieri metallici in lega di rame dell’altare, molto ossidati e sporchi, così come quelli dell’altare della Cripta medicea al piano terra e della Cripta lorenese al piano seminterrato. Dalla Cripta medicea è stato rimosso l’allestimento di una selezione di reliquiari del Tesoro di San Lorenzo, che era stato montato nel 2013 per la mostra Nello splendore mediceo. Papa Leone X e Firenze, recuperando così l’imponenza e la bellezza architettonica degli ampi pilastri e delle volte ribassate, messe in risalto dal nuovo impianto illuminotecnico, collocando i preziosi oggetti sacri, in deposito temporaneo dal 1943 dalla Basilica di San Lorenzo, in cinque teche addossate ai pilastri laterali della sala. Inoltre, sono state revisionate le cornici metalliche ottocentesche delle trentadue tombe terragne dei granduchi e dei loro familiari, oltre alla grande cornice della lapide monumentale dedicatoria sulla parete di fondo dell’abside. Per la tomba pavimentale di Giangastone de’Medici, che ora si trova nel percorso che porta all’uscita, è stato creato un distanziatore come quelli che proteggono le altre tombe simili della Cripta. Infine, la Cripta Lorenese, costruita dall’architetto Emilio De Fabris per gli eredi dei granduchi Asburgo–Lorena nel 1873 e chiusa al pubblico da vari decenni, è stata liberata e restaurata interamente: dalla pulitura e lucidatura dei pavimenti (con il reintegro delle lacune sia nel marmo bianco sia nel bardiglio e sia nelle scritte delle epigrafi), dell’altare, degli strombi in pietra serena delle due finestre, delle lapidi marmoree alle pareti e intorno al pilastro centrale con le relative cornici in pietra serena, danneggiate dallo sporco e da schizzi di varie sostanze, di cui alcune oleose portate dall’alluvione del 1966. Gli stessi danni erano riscontrabili anche sulla parte inferiore della lapide commemorativa nell’abside della Cripta medicea, anche in questo caso non è stato possibile rimuovere del tutto queste tracce ma sono state visibilmente attenuate dal restauro. Anche nella Cripta Lorenese è stato realizzato un nuovo impianto di illuminazione e due nuove vetrate che consentono di ammirare la tomba di Cosimo il Vecchio –Pater Patriae – di Andrea del Verrocchio. È stata progettata ed è in fase di ultimazione una nuova segnaletica di orientamento per i visitatori e nuovi apparati didattici per tutto il museo in italiano e in inglese, realizzati da Haunagdesgin Srl, con testi di Francesca de Luca. —culturawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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