A Saponara si sono svolti i funerali del poeta dialettale Pippo Bonaccorso. Il sindaco di Villafranca Giuseppe Cavallaro lo saluta in rime
A Saponara Marittima si é svolta la celebrazione eucaristica per l’ultimo saluto al poeta dialettale Pippo Bonaccorso, spentosi improvvisamente ieri a 78 anni. Chiesa gremita durante il rito officiato da Don Nino Cavallaro, alla presenza di tanti amici provenienti da tutto il comprensorio. Il sindaco di Villafranca Giuseppe Cavallaro lo ha salutato in rime, come era solito fare lui per sottolineare l’importanza delle manifestazioni comunitarie:”L’improvvisa scomparsa del nostro amico concittadino Pippo Bonaccorso ha aperto una grande ferita nella nostra comunità e nei nostri cuori. Sono certo che non ci abitueremo mai all’assenza di chi, come lui, ci ha sempre donato momenti di profondo arricchimento culturale e di piacevole compagnia – ha detto Cavallaro alla fine delle esequie – La notizia della sua dipartita ha sconvolto tutti. In molti, attraverso anche dei messaggi sui social, hanno ricordato, con sincero affetto, le sue apprezzate ed eccelse qualità umane, tracciando il profilo di persona carismatica, originale e impareggiabile nel suo stile quale era. A nome di tutti, mi rendo interprete di questa tristezza che oggi ci avvolge e ci incupisce. È anche vero che “non muore mai chi rimane nel nostro cuore e nella nostra mente”. Ricorderemo sempre le sue virtù, che hanno fatto di lui una persona unica e dall’inconfutabile spessore culturale. Mi piace ricordarlo nei momenti vissuti insieme, che custodirò per sempre come un bene assoluto e prezioso. Il mio pensiero è per te: Pippo il poeta, profondo conoscitore di tradizioni popolari e cultura locale. Ibisoto istrionico e ben voluto trapiantato tra i Bausoti, accompagnatore poetico di tutti quegli eventi partecipati ai quali hai dato brio e posto il sigillo con la tua consueta poesia dialettale. “Sugnu comu u putrusino”, avresti detto. Nell’esprimere vicinanza alla famiglia in nome anche della comunità che rappresento non posso che pensare a quanto ci mancherai Pippo. Non ti dimenticheremo mai. E adesso, pur non potendo equipararmi a te, voglio salutarti “in rima” per come eri solito fare tu:
Per Pippo Bonaccorso
‘Nte tutti i cantuneri du paisi,
cu l’aria so’, curiusa e scanzunata,
Pippuzzu, di lu cori ranni ranni,
‘e genti ricriava la iurnata.
Si c’era na manciata cu l’anziani
e dopu si finia cu na ballata,
Pippuzzu nta nu battitu di ciglia,
‘nvintava na spassusa sirinata.
Si c’era ‘nto palazzu du Comuni
n’eventu di na certa rilevanza,
iddu dava lustru a tutta l’adunanza.
Si c’era ‘nto Casteddu di Bausu
a corti du Principi o a mostra di pittura,
Pippuzzu cu quadernu ‘nta li manu
spannia a tutti i banni ‘a so cultura.
Ora nui semu cca,
nta sta iunnata tristi e china di duluri,
ma stai pur certu, o nostru caro Pippu,
chi sempri ti mmuntueremu…
cu tantu tantu Amuri!
E semu puru certi,
chi ca to fantasia,
appena rruvasti in Cielu facisti ‘na poesia!