Agrumicoltura: dieci mln dalla Regione per le aziende danneggiate dalla “Tristeza”
Dieci milioni di euro per ripristinare gli agrumeti siciliani danneggiati dal virus della Tristeza e dal malsecco. Lo prevede il bando voluto dal governo Musumeci e pubblicato sul sito web dell’assessorato all’Agricoltura. L’iniziativa rientra nell’ambito della Misura 5.2 del Programma di sviluppo rurale.
Ricostruzione degli impianti arborei a destinazione produttiva, distruzione ed estirpazione delle piante infette, smaltimento del materiale di risulta dell’impianto arboreo danneggiato, acquisto e reimpianto di varietà di piante resistenti o tolleranti, sono alcuni degli interventi realizzabili, per riportare gli agrumeti siciliani nelle condizioni di efficienza nella quali si trovavano prima della diffusione del virus. Potranno presentare istanza gli agricoltori che hanno subito un danno non inferiore al 30 per cento.
«Si tratta – evidenzia il presidente della Regione Nello Musumeci – di una ulteriore risorsa compensativa per i nostri agricoltori costretti a subire i cospicui danni causati dalla patologia agli agrumeti dell’Isola, dall’altro rappresentano un significativo passo in avanti sul fronte della spesa comunitaria del Psr».
Gli agricoltori potranno avvalersi dei portinnesti e delle varietà oggetto di una lunga attività di ricerca del Centro di ricerca per l’agrumicoltura e le colture mediterranee di Acireale, anche per ampliare il calendario di maturazione dell’arancia rossa, notoriamente concentrato in due mesi, ma che può essere ampliato da novembre a maggio, con conseguenti vantaggi commerciali.
«Attraverso questo bando ripristiniamo non soltanto gli agrumeti danneggiati dal dilagante virus della Tristeza – afferma l’assessore per l’Agricoltura, Edy Bandiera – ma anche il livello di competitività e le perdite del potenziale produttivo delle imprese agrumicole siciliane».
Le istanze di finanziamento potranno essere presentate – dal 15 giugno al 31 ottobre 2020 – attraverso il portale Sian della Regione Siciliana e inoltrate informaticamente all’Ispettorato provinciale dell’agricoltura competente per territorio.