Aste immobiliari: grande opportunità, ma troppi pregiudizi e poche competenze
(Adnkronos) – Teramo, 24 maggio 2023. Lo scorso anno sono state più di 192 mila le operazioni di aste immobiliari in Italia. Il 57% di queste ha riguardato immobili residenziali, con la Lombardia in testa alle Regioni per numero di operazioni. Mentre nel primo trimestre di quest’anno sono state poco meno di 43mila (dati Cherry Brick): «Parliamo di un mercato ricco di opportunità su quale tuttavia gravano da una parte i pregiudizi, dall’altra la mancanza di professionisti nel settore. Il consulente d’asta è in fondo come l’agente immobiliare negli anni Sessanta. È una figura fondamentale per accrescere il settore», spiegano Alessandro Lagonigro e Luca Rossoli, co-founder di
InZona, franchising di aste immobiliari. Sgomberare il campo dai pregiudizi Secondo i due esperti d’aste immobiliari, il settore soffre di tanti falsi miti duri a morire. Come quello che racconta che le aste immobiliari sono un settore riservato a poche persone, mentre è invece aperto a tutti. E l’altro, ancora “più duro a morire”, che comprare casa all’asta non sia etico: «Anche in questo caso il mito è lontano dalla realtà. A differenza del sentire comune, comprare casa all’asta è un atto etico. Molte persone non sanno che, comprando all’asta, stanno pagando il debito di una persona che non è riuscita a sanarlo. Per questo l’esecutato si augura che l’immobile venga comprato al prezzo più alto possibile, così da ridurre la sua situazione debitoria. Anche se c’è da dire che l’asta immobiliare non estingue interamente il debito», sottolineano.
Mancanza di professionisti
Per i due imprenditori, che vantano un’esperienza decennale nella compravendita di immobili all’asta, sono ancora pochi i professionisti che scelgono di specializzarsi sul ramo. Una contraddizione in termini, anche considerando che il consulente d’asta non ha bisogno di titoli, patentini o licenze:
«Puoi iniziare a fare operazioni aprendo semplicemente una partita IVA. Ci sono, tuttavia, alcune competenze comportamentali richieste come l’attitudine alla vendita, un imprinting imprenditoriale e la voglia di gestire un team di lavoro», dichiarano. Il consulente d’asta infatti non può operare in autonomia ma ha bisogno di collaborare con altri professionisti, come quelli, per esempio, specializzati nel ramo legale. Un franchising per rispondere a un problema I due imprenditori hanno deciso di lanciare una propria iniziativa per rispondere alle esigenze del mercato. La loro formula si chiama InZona e punta a offrire una fase di affiancamento, tecnico, commerciale e legale a chi vuole fare affari nel settore. L’obiettivo è ambizioso: formare i consulenti del prossimo futuro. «Chi vuole comprare casa all’asta, oggi si affida spesso a un avvocato, che è bravissimo nella fase legale, ma che non ha le stesse competenze nelle tecniche immobiliari e nelle strategie commerciali. Chi non ha le giuste conoscenze rischia di non interpretare l’asta nel modo migliore, si fa attirare dalle facili sirene del prezzo più basso e rischia di incappare in tante fregature», concludono.
In Zona nasce nel gennaio del 2023 e oggi può contare già su quattro affiliati. Tra i suoi servizi, una squadra di esperti di marketing che aiuta gli affiliati a fornire lead in target, che possono diventare subito clienti.
InZona: Franchising specializzato nelle aste immobiliari. La mission è quella di essere sempre vicini al cliente, essere “in zona”. La visione dei cofounder, Alessandro Lagonigro e Luca Rossoli, è di disporre ogni territorio provinciale di esperti in aste immobiliari, preparati e affidabili, per garantire a chiunque di operare in questo mercato fortemente in crescita. Info: https://www.asteinzona.com/franchising/
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