Attacco droni al Cremlino: domande e risposte, cosa è successo a Mosca
(Adnkronos) – Due droni contro il Cremlino. Per Mosca, un attacco orchestrato dall'Ucraina per uccidere il presidente Vladimir Putin, che era in un'altra residenza. Kiev nega ogni responsabilità. "Combattiamo sul nostro territorio", dice il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Accuse e repliche, in un quadro estremamente opaco, con tanti dubbi e punti interrogativi. "Chi sono queste persone e perché salgono sul tetto del Cremlino giusto prima dell'esplosione?", scrive su twitter il consigliere del ministero ucraino dell'Interno Anton Gerashenko, allegando uno dei video della scorsa notte, in cui si vedono due figure salire sulla cupola del Cremlino pochi istanti prima dell'arrivo di un drone che scoppia in fiamme. I due droni, scrive in un altro tweet citando i media russi, sono arrivati a 16 minuti di distanza. Il primo alle 2:27 ora di Mosca è esploso sopra il palazzo del Senato incendiando il tetto, il secondo è arrivato alle 2:43 e i frammenti sono caduti sugli edifici del Cremlino. Gerashenko si pone poi alcune domande: "Come ha fatto un drone a superare tutte le difese aeree dispiegate a Mosca? Oh, e come si sentono oggi il capo della difesa aerea russa, (il ministro della Difesa Sergey) Shoigu e (il capo di Stato maggiore Valery) Gerasimov? La Russia cancellerà la parata del 9 maggio? O aspetterà che vi arrivi un drone?". Possibile che sia così semplice violare le misure di sicurezza di Mosca? Il deputato della Duma russa Sergei Mironov (Russia giusta) mette in discussione le capacità della difesa aera del suo Paese. Lo stesso ha affermato l'analista Abbas Galliamov, già autore dei discorsi del presidente Putin: "Prima di tutto e come cosa più importante, l'incidente ha dimostrato la debolezza della difesa aerea russa". Galliamov esclude che si possa trattare di un attacco sotto falsa bandiera organizzato da Mosca. Al più, aggiunge, potrebbero essere stati falchi in Russia per persuadere Putin a dichiarare ufficialmente guerra all'Ucraina. "Sembra l'incendio del Reichstag", afferma l'ex ministro degli Esteri russo Andrei Kozyrev che paragona l'attacco con i droni sul Cremlino all'incendio del parlamento tedesco nel 1933, molto probabilmente orchestrato dai nazisti, che servì come scusa ad Adolf Hitler per abolire i diritti civili. "Sembra l'incendio del Reichstag, ma senza fuoco perché Putin e i suoi lacchè sono così codardi che non vogliono nemmeno colpirlo falsamente con qualcosa di più potente di un baby drone. Armi a lungo raggio contro l'esercito ucraino reagiranno adeguatamente a questa provocazione", scrive Kozyrev. Ministro degli Esteri russo fra il 1990 e il 1996 all'epoca di Boris Eltsin, l'ex diplomatico vive negli Stati uniti dal 2010. Per l'analista britannico di Ucl Mark Galeotti, specializzato nell'apparato militare e di sicurezza in Russia "non c'è stato alcun attentato alla vita del Presidente russo", come ha denunciato il Cremlino: "Si è trattato di un colpo performativo, una dimostrazione di capacità e una dichiarazione di intenti, come a dire, 'non pensate che Mosca sia sicura. E' un messaggio chiaro. Quanto è meno chiaro è se scuoterà i nervi ai russi o li farà arrabbiare. Bisognerà vedere, questo e quello che ne pensa Washington, dato che sembra che stiano cercando di convincere Kiev ad abbandonare non aumentare di livello i loro attacchi in territorio russo". E' "ancora difficile capire la dinamica dell'attacco", ma appare "poco credibile" che si sia trattato di un attacco di due droni ucraini, "non vedo la mano di Kiev", piuttosto si può ipotizzare "un'operazione false flag", un'operazione sotto falsa bandiera preparata dalle stesse autorità russe allo scopo di "rafforzare lo spirito nazionale" in vista della parata del 9 maggio, è la lettura che Eleonora Tafuro Ambrosetti, esperta di Russia dell'Ispi, dà dell'attacco avvenuto nella notte. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)