Brolo, il sindaco Laccoto ritorna all’Ars. Subentra a De Domenico
Il sindaco di Brolo Pippo Laccoto subentra all’Assemblea regionale siciliana a Franco De Domenico. La Corte d’Appello di Palermo ha confermato la decisione del Tribunale di Palermo che aveva dichiarato ineleggibile De Domenico alle elezioni regionali del 2017. De Domenico si sarebbe dovuto dimettere sei mesi prima dalla Direzione generale dell’Università di Messina per poter partecipare alle elezioni regionali. La Corte Costituzionale aveva dichiarato ammissibile la richiesta del primo cittadino di Brolo trasferendo ogni decisione ai giudici di Palermo. Laccoto è coordinatore provinciale di Italia Viva, gruppo politico dell’ex premier Matteo Renzi. “Tre sentenze favorevoli in tre anni, dal Tribunale di primo grado alla Corte Costituzionale fino alla Corte d’Appello – commenta Laccoto sulla sua pagina facebook – una strada lunga e tortuosa per sancire un principio di legittimità che non accetta contestazioni.Torno all’Assemblea Regionale con lo spirito di sempre e con la voglia di rendere un servizio alla comunità messinese. Sono tante le emergenze da affrontare, in primis quella della sanità che intendo seguire da vicino per evitare ingiustificati depotenziamenti alle strutture ospedaliere della provincia. Ma, seppure con la responsabilità di deputato, non mancherà mai il mio impegno quotidiano da Sindaco di Brolo”.
De Domenico dà la notizia dalla sua pagina facebook e non nasconde la sua amarezza. “Cari amici e sostenitori devo informarvi che, purtroppo, la Corte di Appello di Palermo ha respinto il mio appello avverso la sentenza del tribunale che mi aveva dichiarato ineleggibile – scrive De Domenico – Da domani non sarò più parlamentare regionale!Inizia una nuova vita dopo quasi tre anni da quel 6 novembre 2017 nel quale ho avuto la conferma di essere stato sommerso dal vostro consenso e, soprattutto, dal vostro affetto.Ritengo di avere subito una ingiustizia, ma purtroppo non sempre le sentenza sono giuste; piacciano o no, si rispettano e io la rispetto anche se non la condivido.Posso dire che in questo scorcio di legislatura ho svolto il ruolo che mi avete affidato con dignità e onore.Ma soprattutto l’ho svolto con il massimo impegno, nell’interesse della provincia tutta che ho avuto l’onore di rappresentare, anteponendo, in ogni mia scelta l’interesse collettivo a quello personale e della parte politica in cui ho militato. Frutto di questo impegno sono gli oltre 100 atti parlamentari, che mi vedono primo firmatario, fra interrogazioni, interpellanze, mozioni, ordini del giorno e disegni legge.In particolare due miei disegni di legge sono stati approvati all’unanimità e questo mi rende particolarmente orgoglioso perché ci sono rappresentanti del nostro territorio che neanche in tre legislature hanno avuto questi risultati.Non sono un politico di professione, e questo lo sapete tutti, ma ho voluto fortemente in questa esperienza portare il mio contributo di competenze in un ambiente in cui queste scarseggiano e non è un bene per la politica.In questo momento chiaramente non ho la lucidità per stabilire cosa farò da domani, certamente so che il mio futuro sarà intriso di quella cultura del lavoro che ha caratterizzato la mia vita. Per me famiglia, lavoro e dedizione al prossimo costituiscono e costituiranno sempre i valori cui ispirare il mio agire quotidiano”.