“Calcetto&Rispetto”, a Messina un nuovo progetto di solidarietà
Avrà il via a fine ottobre l’iniziativa dell’associazione messinese “The Cave” dal titolo “Calcetto & Rispetto”, una serie di minitornei che si svolgeranno ogni giovedì (il primo dei quali il 26 ottobre) presso i campetti del Rosario Central, dalle 18:30 alle 20:30, e che vedranno la partecipazione gratuita di giovani messinesi con l’obiettivo di utilizzare il calcio come strumento per potenziare i giovani, insegnando loro i fondamenti del lavoro di squadra, della coesione sociale, del rispetto delle differenze e della crescita personale.
Il progetto, approvato e finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma ESC (European Solidarity Corps), prevederà venticinque mini tornei in totale, con quattro partite da mezz’ora: due semifinali, una finale per il terzo e quarto posto e una finale per primo e secondo posto, al termine della quale i giovani parteciperanno ad un “terzo tempo”, facilitato dal giornalista Andrea Denaro, durante il quale si discuteranno vari argomenti e ci si rinfrescherà con della frutta offerta dall’associazione. La partecipazione è gratuita fino al raggiungimento dei posti disponibili, ma solo se si partecipa al “terzo tempo”. La partecipazione è gratuita fino al raggiungimento dei posti disponibili, ma solo se si partecipa al “terzo tempo” e se si rispetta la continuità settimanale. L’obiettivo è coinvolgere quante più persone possibile, pertanto, anche se non si viene selezionati per la prima giornata, c’è la possibilità di giocare a quelle successive. Per candidarsi basta compilare il seguente form: https://forms.gle/SHnMmr8rGZUrRJ4q6.
«L’iniziativa nasce da quanto sia difficile raggiungere determinate fasce sociali in iniziative di inclusione e potenziamento personale. I giovani che affrontano problemi tendono a chiudersi in sé stessi e tagliare ogni ponte con il mondo esterno, cadendo così in un vortice di esclusione sociale – spiegano i promotori – Da qui l’idea di un meccanismo che potesse motivare queste categorie di giovani e, mettendo a sistema le rispettive competenze e passioni, con lo sport al centro di tutto. Lo sport è un importante strumento di inclusione e coesione sociale. Oltre a insegnare i fondamenti del lavoro di squadra, la bellezza dello stare insieme e l’importanza di rispettare le piccole regole quotidiane, lo sport favorisce una maggiore comprensione di sé e degli altri. L’incontro tra culture diverse e la valorizzazione delle differenze sono temi basilari in un mondo sempre più globalizzato. Oltre alle politiche governative per l’integrazione e la lotta alle disuguaglianze, anche lo sport può rappresentare una leva di sviluppo sociale in contesti o territori svantaggiati, e di inclusione per migranti, tossicodipendenti, ex-detenuti e minoranze culturali».
«Lo sport, in questo modo, diventa un veicolo di inclusione sociale e consapevolezza delle diversità. Il progetto intende diffondere la cultura del rispetto e la valorizzazione delle differenze aumentando il dialogo. Se alla base di “Calcetto & Rispetto” c’è la pratica sportiva, ogni iniziativa è seguita da un “terzo tempo” che ha uno scopo prettamente pedagogico, di elevato spessore qualitativo e dal valore psico-terapeutico: l’attenzione è rivolta sulle capacità e non sui difetti, sulle opportunità (incluse quelle promosse dall’Unione Europea) e non sulle difficoltà».
«Se la pratica sportiva può essere una macchina che favorisce l’inclusione sociale, il calcio ne è il motore principale. La celebre canzone “La leva calcistica della classe ‘68” del cantautore Francesco De Gregori potrebbe costituire la colonna sonora del progetto – evidenziano – lo stesso De Gregori ha dichiarato di aver scritto questa canzone “pensando a un bambino che il pomeriggio, su un campetto sterrato, impara il senso e il limite della competizione, impara il successo e il fallimento, la paura e la gioia di vincere”. Le parole del cantante romano condensano il senso del gioco del calcio e del progetto “Calcetto & Rispetto”».
«I principi e i valori che vogliamo divulgare si esprimono attraverso il gioco del calcio inteso come metafora della vita: promuovendo i valori dell’accoglienza, del rispetto delle diversità, della corretta crescita della persona e del sano rapporto con la società. Il calcio diventa quindi un veicolo di inclusione sociale, un modo per avvicinare questi giovani alla comunità, per farli sentire parte di un gruppo, per aiutarli a superare i loro limiti e a scoprire le loro potenzialità», concludono i volontari dell’associazione “The Cave”.