Caro affitti, la proposta: “Riqualifichiamo ostelli della gioventù del Lazio”
(Adnkronos) – Mentre prosegue la protesta delle tende contro il caro affitti, nella Regione Lazio si ragiona su possibili soluzioni per agevolare gli studenti universitari fuori sede. "Perché non ripartire dalla riqualificazione degli ostelli per la gioventù e darli in uso agli studenti?" A proporlo Angelo Tripodi, presidente della commissione Politiche giovanili e Diritto allo studio alla Pisana. "In diversi comuni del Lazio – spiega all'Adnkronos- ci sono ostelli chiusi da anni – a mia memoria almeno sette o otto – e anche se non sono direttamente in città, si potrebbe pensare ad una tessera trasporti regionale gratuita per gli studenti. Una iniziativa che, tra l'altro, potrebbe contribuire a ripopolare i piccoli comuni limitrofi alle città". Tripodi, a tal proposito, è pronto a chiedere un censimento sugli ostelli della gioventù del Lazio. "Sarebbe utile – precisa – farlo anche all'interno dell'Ater: verificare se ci sono stabili liberi da poter utilizzare a favore degli studenti". Inoltre, a fronte delle crisi abitativa si potrebbe coinvolgere la Chiesa: "sondare se c'è una disponibilità di strutture e, in caso positivo, tramite la collaborazione della Regione, creare degli alloggi momentanei per i giovani. Sarebbe anche un modo per avvicinarli di più alla Chiesa". In merito agli alloggi, secondo il consigliere regionale, "quel che manca è soprattutto una fotografia reale della situazione. Sto pensando, per questo, all'avvio di un Osservatorio sulle politiche abitative dedicato esclusivamente ai giovani così da avere un monitoraggio completo anno per anno". Intanto, sono stati sbloccati 660 milioni destinati all'housing universitario. "Vista l'urgenza, il Governo è immediatamente intervenuto e mi complimento con Meloni, purtroppo però – commenta – ritengo che queste risorse non siano sufficienti". In particolare, nella Regione, oltre all'ampliamento delle risorse, andrebbero riviste alcune norme, sottolinea Tripodi che cita una legge (num. 18 del 29 maggio 1997) riguardante appunto la classificazione e la disciplina degli esercizi di affittacamere, degli ostelli per la gioventù e delle case per ferie. E' da qui che bisognerebbe ripartire. Sulla questione, comunque, "c'è il mio massimo impegno. Già dalla prossima settimana, in qualità di presidente di Commissione, cercherò di convocare alla Pisana la rappresentanza degli studenti e aprire così un confronto. Inoltre, non è escluso che vada a parlare con gli stessi universitari, che giustamente stanno protestando, fuori dagli atenei. Tutto per trovare la soluzione migliore". Quella degli studenti è "una protesta sacrosanta", a giudizio di Marta Bonafoni. La consigliera regionale del Pd, membro della stessa Commissione politiche giovanili e diritto allo studio, evidenzia che "in meno di 10 anni il costo degli affitti nel nostro Paese è salito del 30%. Chi critica le ragazze e i ragazzi che in queste settimane hanno piantato le tende di fronte ai rettorati, non conosce quale sia la situazione nelle nostre città. Oppure fa finta di non sapere". Quanto allo sblocco di 660 milioni, dice all'Adnkronos, "non basta semplicemente perché non si tratta di una nuova misura, ma di risorse già previste dal Pnrr, per lo più destinate ai privati. L'impatto medio previsto sui canoni di mercato, secondo gli studi che abbiamo a disposizione, sarà di appena il 15%. Noi chiediamo invece interventi strutturali, per garantire alloggi pubblici a studentesse e studenti. Teniamo presente, inoltre, che questo stesso governo ha tagliato nei mesi scorsi di oltre 300mila euro il fondo per gli affitti". Il 18 maggio è previsto il vertice tra Regione Lazio, gli atenei e i rappresentanti degli studenti e Bonafoni ritiene che "è un buon punto di partenza. Dimostra anche la bontà di una protesta che è stata evidentemente efficace. Ovviamente, non sappiamo ancora cosa l'amministrazione regionale proporrà in quella sede. Valuteremo le proposte della Giunta Rocca non appena avremo informazioni più dettagliate". Non vi è dubbio, aggiunge, che le risorse di Lazio Disco, l'ente regionale per il diritto allo studio, "vanno potenziate, perché sono largamente insufficienti rispetto alle reali esigenze di studentesse e studenti". Ad oggi, "stando alle cifre diffuse dal Consiglio nazionale degli studenti universitari (Cnsu), la Regione – specifica Bonafoni – garantisce circa 2.000 posti in alloggi pubblici per universitari a fronte di oltre 59mila studenti e studentesse fuori sede. È chiaro che occorre incrementare i fondi stanziati, come chiesto anche in una mozione – presentata da Eleonora Mattia – che abbiamo sottoscritto in Consiglio regionale proprio nei giorni scorsi. Tra le richieste, vi è quella dello stanziamento di 6 milioni necessari a garantire il contributo alloggio a tutti i ragazzi e le ragazze in graduatoria, proprio come avvenuto lo scorso anno; un aumento della quota di finanziamento di Lazio Disco di 5 milioni, per la maggiore richiesta di servizi e di un milione l'anno per la manutenzione delle residenze universitarie". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)