Cateno De Luca (ScN) interviene sulla NADEFR: ‘La Regione Siciliana onori gli impegni come farebbe un buon padre di famiglia”
“Credo che un buon padre di famiglia sia colui che onora le proprie cambiali ed i propri debiti. Su questo aspetto, purtroppo, la Regione Siciliana continua a dare un pessimo esempio. Nella nota di aggiornamento del documento di economia e finanza di questo governo, infatti, non viene fatto alcun cenno a una serie di questioni incresciose e che riguardano fondi extra regionali fondamentali che incidono direttamente su quei fattori endogeni di sviluppo economico sociale che possono determinare la nostra crescita o decrescita. Ho voluto portare all’ attenzione dell’assessore Dagnino l’articolo 59 della legge regionale 2/2023, prima legge di stabilità del governo Schifani, un punto fondamentale che non può essere ignorato. Questo articolo stabilisce che gli interventi previsti dalla legislazione regionale, ma non ancora attuati a valere su risorse extraregionali 2014-2020 (europei e statali), trovano copertura finanziaria all’interno della nuova programmazione 2021-2027 o tramite riprogrammazioni delle risorse 2014-2020, in coerenza con le finalità del programma.
La realtà, però, è ben diversa: ci sono una miriade di “cambiali” firmate in passato e mai onorate, che costituiscono un vincolo sulle risorse future, e che continuano a essere ignorate nei documenti di programmazione economica.
Ci sono sindaci che, pur avendo aggiudicato lavori essenziali e sottoscritto i contratti con le imprese, non hanno potuto procedere con la consegna dei lavori. La ragione? La copertura finanziaria, promossa e garantita inizialmente, è venuta meno nel frattempo, lasciando progetti cruciali sospesi e comuni in grande difficoltà. Questo scenario non solo frena lo sviluppo, ma mina la fiducia verso le istituzioni che dovrebbero sostenere il territorio e i suoi cittadini.
Continuate a programmare senza considerare gli impegni che avete assunto e quelli che avete imposto ad altri con le risorse già spese per dare avvio alla programmazione e alla realizzazione di un parco progetti.
Questo comportamento solleva una domanda inevitabile: quale affidabilità può dimostrare la Regione Siciliana in queste condizioni nei confronti del mondo delle imprese e degli enti locali?
La performance della Regione Siciliana, rispetto ad altre regioni europee con pari accesso ai fondi europei, è deludente. La nostra crescita è limitata, e infatti ci collochiamo tra le ultime regioni d’Europa in termini di sviluppo socio economico.
Prima di puntare a traguardi ambiziosi, dobbiamo prendere coscienza del contesto che abbiamo ereditato. Non intendo avviare una disquisizione politica sulle responsabilità passate; tuttavia, riconosco in lei, assessore Dagnino, un pragmatismo che è frutto della sua non appartenenza alla politica e per questo la invito a mettere in atto questo pragmatismo, perché attraverso di esso possiamo correggere molte storture e consentire all’intero sistema di funzionare meglio.”