Combattere la povertà energetica: l’impatto del coaching e delle tecnologie smart

(Adnkronos) – La povertà energetica, ovvero la condizione in cui le famiglie spendono una quota eccessiva del loro reddito per il consumo di energia (almeno l'8%), affligge milioni di persone in tutto il mondo. Un recente studio condotto dal MIT ha dimostrato che interventi mirati, combinando coaching e tecnologie smart, possono aiutare le famiglie a ridurre significativamente i consumi e i costi energetici. L'esperimento, condotto ad Amsterdam, ha coinvolto 117 famiglie in condizioni di povertà energetica. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi: il primo ha ricevuto informazioni sul consumo energetico e sessioni di coaching, mentre il secondo ha ricevuto lo stesso supporto, ma è stato inoltre dotato di dispositivi smart per monitorare in tempo reale i consumi energetici. I risultati sono stati sorprendenti: le famiglie coinvolte nello studio hanno ridotto in media il consumo di elettricità del 33% e quello di gas del 42%. Ciò ha portato a una diminuzione del 53% delle bollette energetiche, facendo scendere la percentuale di reddito destinata all'energia dal 10,1% al 5,3%. "Il nostro progetto di coaching energetico ha mostrato un tasso di successo del 75% nel contrastare la povertà energetica", afferma Joseph Llewellyn, ricercatore presso il Senseable City Lab del MIT e co-autore dello studio. "Questi risultati dimostrano che interventi mirati possono avere un impatto significativo sulla vita delle famiglie." L'analisi ha evidenziato che i principali fattori di cambiamento comportamentale sono stati: 
Riscaldamento mirato: limitare il riscaldamento solo agli ambienti effettivamente utilizzati. 
Scollegamento degli elettrodomestici: Staccare dalla presa gli apparecchi elettrici non utilizzati. "Il livello di conoscenza in materia di efficienza energetica variava notevolmente tra le famiglie", spiega Llewellyn. "Il nostro approccio non è stato giudicante, ma si è basato sulla collaborazione e sulla comprensione delle esigenze specifiche di ogni famiglia." L'utilizzo dei dispositivi smart, sebbene inizialmente apprezzato, ha perso interesse dopo poche settimane. Tuttavia, anche un breve periodo di monitoraggio ha dimostrato essere sufficiente per indurre cambiamenti duraturi nei comportamenti energetici. "La nostra ricerca dimostra che le tecnologie smart devono essere integrate con un approccio umano-centrico, che tenga conto dei fattori motivazionali e comportamentali delle famiglie", afferma Fábio Duarte, co-autore dello studio pubblicato su Nature.. Lo studio sottolinea l'importanza di un approccio multidimensionale al contrasto della povertà energetica. Oltre agli interventi sulle famiglie, sono necessarie azioni a livello strutturale, come la riduzione dei prezzi dell'energia e l'efficientamento degli edifici. "È fondamentale evitare che la riduzione dei costi energetici per le famiglie si traduca in un aumento dei costi di affitto", afferma Llewellyn. "Dobbiamo garantire che i benefici delle politiche di efficienza energetica siano realmente accessibili a tutti." —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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