Coppa Italia, la Juventus batte l’Atalanta e conquista la quattordicesima
La Juve passa al Mapei Stadium davanti a 4300 spettatori e si regala il quattordicesimo trionfo bianconero in Coppa Italia, al termine di una partita intensa contro una grande Atalanta. Kulusevski e Chiesa con due reti d’autore hanno permesso alla Juve di regalarsi una serata di gioia, dopo la Supercoppa di gennaio. Adesso Pirlo dovrà giocarsi le residue chance di conferma per la prossima stagione nell’ultima giornata di campionato: il quarto posto, però, passerà anche per il risultato del Milan che sfiderà proprio l’Atalanta. Pirlo schiera Buffon in porta e ripropone la coppia De Ligt-Chiellini al centro della difesa. In attacco altra panchina per Morata e Dybala: al fianco di Ronaldo c’è Kulusevski. Gasperini schiera Malinovskyi e Pessina a supporto di Zapata.
Il primo tempo si gioca a ritmi elevatissimi. L’Atalanta parte a mille e nei primi cinque minuti costruisce due nitide palle gol con l’inarrestabile Zapata, un incubo per De Ligt. L’attaccante colombiano prima se ne va in area juventina servendo un pallone d’oro a Palomino, poi calcia a lato dopo un lancio millimetrico di Gosens. La Juve (in campo con la nuova maglia) è stordita dal furioso inizio avversario e ci mette una ventina di minuti ad entrare in clima finale. Kulusevski si fa preferire a Ronaldo, anonimo e fuori dal gioco per gran parte della gara. Chiesa si danna l’anima ma arrivare con pericolosità dalle parti di Gollini si trasforma in un’impresa. L’Atalanta, invece, fa muovere la palla velocemente e spazia su tutto il fronte d’attacco. Al 12’ è Pessina a ritrovarsi la palla buona per il vantaggio ma una chiusura decisa di Chiellini salva i bianconeri. Nell’occasione sono feroci le proteste bergamasche per il mancato penalty assegnato dall’arbitro Massa. Poco dopo De Ligt prosegue la sua serata complicata sbagliando un retropassaggio a Buffon e favorendo una conclusione di Zapata deviata dal numero uno juventino. Al 25’ è Freuler a tentare mi diagonale da posizione defilata fuori di poco. Proprio nel momento migliore dell’Atalanta arriva il vantaggio bianconero. Tutto nasce da una entrata decisa di Cuadrado su Gosens che l’arbitro giudica regolare. Sul pallone si avventa Ronaldo che entra in area di rigore e scivola dopo un contrasto con Romero. McKennie è pronto ad allargare per Kulusevski che con un sinistro a giro fa secco Gollini. E’ l’1-0 di una Juve cinica, capace di colpire dopo aver sofferto il costante forcing atalantino. La squadra di Gasperini però ha una forza mentale straordinaria e dieci minuti dopo il gol subìto riesce a riequilibrare il match con Malinovskyi, lesto nello scaricare in rete un pallone messo in area da Freuler. Siamo al 41’ e la partita è di nuovo in parità. L’Atalanta continua a martellare ritrovando la freschezza dei primi minuti e in paio di circostanze va vicina al raddoppio.
La ripresa comincia con una chance per McKennie che di testa non trova la porta da ottima posizione. Al 52’ arriva la replica dell’Atalanta con un calcio piazzato tirato con forza in area bianconera da Malinovsky: Chiellini e De Ligt sono provvidenziali nell’anticipare Zapata prima e Romero a pochi passi dalla porta. L’intensità della gara si mantiene altissima ma al contrario del primo tempo, in questa ripresa c’è anche la Juve che spinge con maggior determinazione. Prima Kulusevski impegna Gollini sotto misura, poi Chiesa in ripartenza colpisce in pieno il palo. Gasperini capisce che la sua Atalanta non è la stessa vista nella prima parte e prova a mischiare le carte inserendo al 70’ Muriel e Pasalic. Il doppio cambio però non porta l’esito sperato perché tre minuti dopo arriva il gol del sorpasso juventino che viaggia sull’asse Chiesa-Kulusevski: l’azzurro avvia e chiude l’azione dopo uno scambio con lo svedese. E’ l’ultimo regalo dell’ex viola che subito dopo il sinistro vincente a tu per tu con Gollini lascia il campo per far spazio a Dybala. La risposta di Gasperini è Ilicic e Djimsiti per Hateboer e Toloi. Nel finale si accendono gli animi in campo e in tribuna. Toloi dalla panchina viene espulso per le proteste nei confronti dell’arbitro Massa, in campo fioccano i falli ma di occasioni da gol non se ne vedono praticamente più. Al triplice fischio può cominciare la festa della Juve. Adesso Pirlo dovrà centrare l’ultimo obiettivo (minimo) della stagione ma per il quarto posto che vuol dire Champions alla Juve servirà una mano proprio dall’Atalanta di Gasperini.