Coronavirus, quasi 15mila casi in Italia

Altri 250 decessi in 24 ore secondo l’ultimo bollettino della Protezione civile. “Voglio sempre ricordare che sono persone decedute ‘con’ coronavirus e non ‘per’ il coronavirus, l’Iss sta facendo tutta una serie di indagini epidemiologiche e cliniche”, ha sottolineato subito dopo Angelo Borrelli commissario straordinario per l’emergenza coronavirus ricordando che le vittime in totale sono 1.266.

Ci sono 181 guariti in più” con un totale di 1.439. Ma si registrano “2.116 casi in più, 14.955 positivi in totale: 6.201 in isolamento domiciliare, 1.328 in terapia intensiva” e “7.426” i ricoverati con sintomi, ha aggiunto.

Ci aspettiamo nuovi casi questo weekend: il virus può avere un’incubazione anche di 4-7 giorni e le scene che abbiamo visto di folle di persone assembrate al mare, nelle stazioni sciistiche o impegnate in mega aperitivi, ci fanno ipotizzare che questo fine settimana ci possiamo aspettare dei casi, perché lì il virus ha circolato. Vedremo le curve, è solo un’ipotesi, speriamo di essere smentiti dai fatti”, ha affermato il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro in conferenza stampa dalla Protezione civile di Roma.

“Una parte di queste persone – ha evidenziato – avrà della sintomatologia e potrà risultare positiva. Lo diciamo con dispiacere perché ci siamo appellati molto alla consapevolezza. Ma dobbiamo dare atto che da qualche giorno gli italiani hanno colto come comportamenti di questo tipo finiscano per ritorcersi contro e vadano assolutamente evitati. E’ un piccolo sacrificio da fare tutti insieme”.

I pazienti deceduti positivi hanno una media di 80,3 anni, sono prevalentemente maschi. Le donne sono solo il 25,8%. L’età media dei deceduti è significativamente più alta rispetto a quella degli altri positivi. Le fasce d’età più colpite sono tra i 70 e i 79 anni, con un picco tra gli 80 e gli 89 anni”, ha ricordato poi Brusaferro. “Purtroppo anche la letalità, il numero di deceduti tra gli ammalati, è più elevata tra le persone oltre gli 80 anni. In questi soggetti, la maggioranza è portatrice di più patologie croniche”. “Solo 2 persone non sono risultate portatrici di patologie, ma le cartelle cliniche devono essere ancora esaminate nel dettaglio. Il 46-47% ha 3 o più patologie”, ha aggiunto. “In pazienti con patologie e con fragilità intrinseche, un’infezione alle vie respiratorie può portare al decesso”, ha fatto presente.

I sintomi di più comune riscontro nei pazienti deceduti sono dispnea e febbre. Nei due pazienti deceduti con età inferiore ai 40 anni, uno era 39enne e presentava una patologia neoplastica. L’infezione da coronavirus verosimilmente ha aggravato una situazione di per sé già complicata. Un’altra persona di 39 anni è deceduta a casa e aveva fattori di comorbosità come diabete e obesità, oltre ad altri disturbi”, ha detto ancora..

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