Covid, Speranza: “Epidemia si fa sentire ancora con forza”

Abbiamo un’epidemia che ancora si fa sentire con grandissima forza. Anche se, dopo molte settimane difficilissime, stiamo vedendo segnali che vanno nella direzione giusta“. Sono le parole del ministro della Salute, Roberto Speranza, nella giornata che sarà caratterizzata dai nuovi dati del monitoraggio sull’emergenza coronavirus, che potrebbero portare a novità per le regioni tra zona rossa, zona arancione e zona gialla.

“In questi mesi difficilissimi – ha proseguito il ministro – i pediatri del nostro Paese hanno dato una mano straordinaria, hanno aiutato a gestire quel pezzo fondamentale della nostra società che sono proprio i più piccoli. Sono la risorsa più preziosa che dobbiamo valorizzare, difendere e tutelare con tutti gli strumenti di cui disponiamo. Dentro questo contesto, la Società italiana di pediatria ha un ruolo fondamentale”.

“Noi ci aspettiamo un contributo di lavorazione, idee e innovazione che può aiutarci sicuramente a gestire al meglio le sfide dei prossimi mesi. Proprio per questo abbiamo voluto che la vostra rappresentanza, il vostro presidente fosse dentro il Comitato tecnico scientifico, dove si svolgono riflessioni, discussioni e si assumono decisioni assolutamente fondamentali per il futuro del nostro Paese”, ha detto ancora Speranza, sottolineando che nella programmazione della sanità del futuro “la chiave dei più piccoli, la chiave della pediatria è esattamente quella che dobbiamo tenere al centro della nostra attenzione. Quindi, abbiamo bisogno sempre di più del vostro contributo, sostegno e ausilio”.

Ieri, sui 232.711 tamponi eseguiti, sono stati 29.003 i nuovi contagi da coronavirus in Italia segnalati nel bollettino del ministero della Salute, con un incremento di 822 morti, che portano il totale a 52.850 dall’inizio dell’emergenza legata all’epidemia.

Dello stesso avviso di Speranza, anche il direttore aggiunto dell’Oms e membro del Cts Ranieri Guerra, che stamattina ha detto che “ci possiamo aspettare ancora qualche giorno di sofferenza poi vedremo diminuire questa tristissima curva di letalità. Superato il picco? Sembrerebbe di sì, abbiamo dei dati variabili a seconda delle regioni ma in generale sembra che stiamo andando piuttosto bene”. (Adnkronos)

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