Croce Rossa, Musumeci: «Nuova sede di Catania darà impulso all’opera instancabile dei volontari»
«Sono convinto che, mai come in questo momento, la Sicilia sia esempio per tutti di solidarietà e abnegazione, principi che i volontari della Croce Rossa interpretano nella loro opera quotidiana, sempre con la mano tesa verso chi si sente ultimo. Mai, come in questo anno terribile di pandemia, ho incontrato tante persone pronte e disponibili ad offrire tempo libero ed energie a chi soffre e ha bisogno. E oggi, l’inaugurazione di questa nuova centrale operativa darà nuovo ed ulteriore impulso alla vostra instancabile opera».
Così il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci che stamattina, assieme al presidente del Comitato catanese, Stefano Principato, ha inaugurato i nuovi locali della Croce Rossa di Catania, presenti tra gli altri il prefetto Librizzi e il sindaco Pogliese, diversi sindaci della provincia, il capo della Protezione civile regionale Cocina, il Commissario per l’emergenza Covid a Catania Liberti.
«Non si può restare inermi e inerti – ha continuato il governatore – di fronte a una comunità che rischia di non rialzarsi. Bisogna reagire, accelerare, accettare la sfida. L’ho detto al generale Figliuolo – ha raccontato Musumeci – gli ho detto che in una terra che registra una altissima percentuale di scetticismo, ingiustificato, rispetto alla vaccinazione con Astrazeneca non si poteva negare il vaccino ai cinquantenni che vogliono farlo. E da stasera partiranno così le prenotazioni per immunizzare anche le persone dai 50 ai 59 anni. Abbiamo vinto la partita con un alto ufficiale generoso e pronto alla comprensione. Non solo. L’altra sfida vinta – ha aggiunto il presidente della Regione – è vaccinare, finalmente, tutti gli abitanti delle isole minori. Oggi tutti i giornali parlano di questa iniziativa e a chi dissente dico che non stiamo pensando al portafoglio, che pure in una terra con un tasso altissimo di povertà sarebbe legittimo. Stiamo pensando a garantire il diritto alla salute degli abitanti di piccole isole dove, spesso, non c’è neppure una guardia medica sempre aperta. In un “sistema” che consente al medico di rifiutare una sede assegnata quando questa è scomoda, lontana. È una contraddizione disarmante! Come si fa – ha concluso Musumeci – a conciliare questo assurdo principio con il diritto costituzionale alla salute? Da domani cominciamo a vaccinare nelle isole minori. Se poi dovessero arrivare i turisti, i nostri operatori, che tanto hanno sofferto gli effetti economici della pandemia, saranno pronti ad accoglierli».