Da inizio anno uccise 79 donne, la metà per mano di ex. Differenza Donna: “+125% chiamate al 1522, vittime più consapevoli”
(Adnkronos) – Oggi a Nuoro Giusi Massetti, 43 anni, è stata uccisa a colpi di pistola dall'ex marito insieme alla figlia più grande, Martina Gleboni, di 26 anni. Ieri notte a Torino stessa sorte era toccata a Roua Nabi, 34 anni, morta dopo essere stata accoltellata dall'uomo dal quale si era separata e che, dopo la denuncia presentata dalla vittima per le violenze subite, era stato dotato di braccialetto elettronico. Sono solo le ultime vittime di femminicidio sul territorio nazionale dove – sono dati del Ministero dell'Interno – dal 1 gennaio al 22 settembre scorso, sono stati registrati 215 omicidi, con 76 vittime donne – 79 secondo i dati aggiornati a oggi -, di cui 68 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 41 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner. Analizzando gli omicidi rispetto a quello analogo dello scorso anno, emerge che il numero degli eventi è in diminuzione, da 260 a 215 (-17%), come pure è in calo il numero delle vittime di genere femminile, che da 91 scendono a 76 (-16%). Sono diminuiti, rispetto allo stesso periodo del 2023, i delitti commessi in ambito familiare/affettivo, da 116 a 103 (-11%); in calo anche il numero delle vittime di genere femminile, che da 76 scendono a 68 (-11%). In flessione il numero degli omicidi commessi dal partner o ex partner, che da 53 diventano 47 (-11%), e quello delle relative vittime di genere femminile, che da 48 passano a 41 (-15%). Infine, nel periodo 16 – 22 settembre 2024 sono stati commessi 5 omicidi, con 4 vittime di genere femminile, tre delle quali uccise in ambito familiare/affettivo e una per mano del partner/ex partner. "I dati del 1522, il numero anti violenza e stalking, raccontano un aumento delle chiamate del 125% nel solo primo trimestre di quest'anno rispetto al 2023. Al di là dell'elemento oggettivo, rappresentato dalle aggressioni in ambito familiare e affettivo, emerge la presa di coscienza delle vittime, non più disposte a soccombere e sempre più portate a segnalare situazioni a rischio". Lo dice all'Adnkronos Elisa Ercoli, presidente 'Differenza Donna', commentando gli ultimi dati pubblicati sul sito del Ministero dell'Interno e i tre femminicidi a Nuoro e Torino. "Proprio per non vanificare tutto questo, è necessario non solo incrementare i sistemi di protezione, che nel caso ultimo di Torino pare non abbiano funzionato, ma anche e soprattutto aiutare le donne a diventare autonome economicamente ed emotivamente. Quando le donne non sono sostenute dai centri antiviolenza, spesso – conclude – non riescono a far valere i propri diritti, compreso il rispetto delle misure cautelari". (di Silvia Mancinelli) —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)