Def, maggioranza sotto: il messaggio di Meloni ai suoi deputati
(Adnkronos) – "Non ho parole". E' il messaggio che la premier Giorgia Meloni, secondo fonti parlamentari, avrebbe scritto nella chat degli eletti di Fratelli d'Italia dopo il voto sul Def che ha visto la maggioranza andare sotto alla Camera. Quello su Def "è un brutto scivolone, una brutta figura, ma non vedo segnali politici. Affrontiamo una situazione che non è facile", ha rimarcato Meloni, parlando con un gruppo di cronisti nell’hotel a Londra, dopo la visita a Westminster. "Stiamo facendo del nostro meglio. Non ci stiamo risparmiando e credo che non si debba risparmiare nessuno". Ma il presidente del Consiglio si dice convinta che la mancata approvazione odierna del Def non è un segnale politico ma un "eccesso di sicurezza" ovvero una "leggerezza, non so francamente se peggio o meglio", dice, rimarcando più volte il "dispiacere" per l’incidente al quale è costretta ad assistere da Londra. "Ognuno ha la propria responsabilità. Credo che si debba fare una valutazione ulteriore, e concentrare l’attenzione sui parlamentari in missione, su chi un doppio incarico". I numeri "servono, ci devono essere altrimenti la maggioranza va", ha aggiunto Meloni. "Avendo fatto qualche anno di Parlamento – rimarca – quando si devono dare segnali politici si danno su cose secondarie". "Credo che sia stata superficialità, che non so dire se sia meglio o peggio ma è qualcosa a cui si rimedia con un confronto fra di noi", ha proseguito. "Adesso – va avanti – si tratta di organizzare meglio tutta la filiera, anche di parlarci di più tra di noi, con i capi delegazione, con i capigruppo, perché tutti devono essere coinvolti. Io ho in testa un calendario di riforme chiaro e abbastanza serrato, e credo che sia un lavoro su cui vanno coinvolti tutti quanti e mi prendo io la responsabilità di farlo. Sto già organizzando". Il Def verrà approvato "nei prossimi giorni in Parlamento e manterremo tutti gli impegni con la Ue. E’ stato uno scivolone, ho fatto il parlamentare a lungo e so che i segnali politici si danno su altro, ma credo che tutti vadano richiamati alle loro responsabilità. Noi non ci stiamo risparmiando, non può farlo nessuno". Il Cdm il 1 maggio resta convocato. "Il primo maggio – ha aggiunto – è il giorno della festa dei lavoratori e vogliamo dare un segnale al mondo del lavoro. Abbiamo convocato anche i sindacati per domenica sera, mi dispiace" per la convocazione alla vigilia del Cdm "ma questi erano i tempi". —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)