Digital contro demenza e declino cognitivo, al via progetto ‘salva-memoria’
(Adnkronos) – In Italia un 1,5 milione di persone sono affette da demenza di cui 600mila da Alzheimer. Numeri che fotografano un’emergenza sociosanitaria sempre più temuta come conferma una indagine di Senior Italia FederAnziani, secondo cui il 53% degli italiani dichiara di avere molta paura che una forma di demenza possa colpire un caro parente o un amico. Non solo, 8 su dieci affermano di essere disposti ad effettuare esami di prevenzione, il 65% sostiene che, in caso di bisogno, vorrebbe anche un aiuto esterno per assistere il proprio caro mentre più del 57% non sa che esistono trattamenti innovativi contro la patologia oltre all’utilizzo di farmaci. Per questo motivo parte da Roma e Milano il progetto ‘salva-memoria’ e-MemoryCare, piattaforma digital pensata per ‘stimolare’ il cervello, non solo di chi ha una diagnosi di demenza conclamata. L’innovativa metodica coinvolge per ora 10.000 persone che riceveranno gratuitamente il trattamento. Patrocinato da Senior Italia FederAnziani, Asi – Associazioni sportive sociali italiane e Vitattiva, il progetto è stato presentato oggi al ministero della Salute alla presenza dei sottosegretari Marcello Gemmato (Salute) e Claudio Barbaro (Ambiente e della sicurezza energetica). La piattaforma e-MemoryCare ricorre all’uso delle nuove tecnologie informatiche e web per contrastare le demenze: attraverso quattro diverse App sono creati degli appositi esercizi per 'allenare' il cervello delle persone a rischio. Sono interventi che agiscono su diverse sfere (mnemonica, conoscitiva, sociale, comportamentale e relazionali) con l’obiettivo di rallentare il declino cognitivo che è alla base delle varie forme di demenza. L’iniziativa parte a Milano nelle strutture sanitarie del Centro medico Santagostino. Contemporaneamente prende il via anche a Roma e provincia nei 23 Centri diagnostici del gruppo Artemisia Lab. In totale saranno coinvolti 10.000 pazienti, divisi equamente nelle due principali città italiane, che potranno così accedere gratuitamente al nuovo trattamento. Presto la metodica sarà estesa ad altre città della Penisola mentre è già attivo il portale ememorycare.it. Sono distribuiti opuscoli informativi ed è prevista un’attività di promozione sui principali social media. Il progetto si avvale di un advisory board scientifico – si legge in una nota – che riunisce psicologi, psichiatri, neurologi, nutrizionisti, fisiatri, cardiologi, neuropsicologi ed economisti. È sostenuto e promosso da Sin (Società italiana di neurologia), Cnop (Consiglio nazionale ordine psicologi), Sinpf (Società italiana di neuropsicofarmacologia), Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale), Sumai Assoprof (Sindacato unico medicina ambulatoriale italiana e professionalità dell’area sanitaria) e Fnopi (Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche). “L’Italia è uno dei Paesi più anziani dell’intero Pianeta – sottolinea Alessandro Padovani, presidente eletto della Società italiana di neurologia (Sin) e direttore della Clinica neurologica e della Scuola di specialità in neurologia dell’Università di Brescia – La demenza è una malattia neurodegenerativa che può insorgere già tra i 40 e i 60 anni ma senza dubbio interessa maggiormente la terza età. Compromette in modo più o meno grave l’attenzione, la memoria, il linguaggio, il pensiero, la percezione, le capacità esecutive, la velocità di elaborazione, il ragionamento e l’apprendimento. Il declino cognitivo è una condizione sempre più diffusa e dal momento che cresce costantemente l’età media della popolazione”. e-MemoryCare prevede una user experience su misura per ogni utente. “Abbiamo progettato diverse tipologie d’esercizi che vanno a stimolare la sfera conoscitiva, affettiva, sociale, comportamentale e relazionale del paziente – sottolinea Marianna Messina, Project manager Senior Italia Team Leader e-MemoryCare e ideatrice della metodica – È un trattamento non invasivo che si pone in primis l’obiettivo di mettere la persona al centro. Al momento non esistono terapie in grado di risolvere in modo definitivo il sempre più grave problema del declino cognitivo. Possiamo però salvaguardare il benessere psico-fisico dell’anziano anche grazie ad e-MemoryCare”. E’ una “modalità innovativa d’intervento e può fornire ottimi risultati – aggiunge Claudio Mencacci, presidente della Società italiana di Neuropsico-farmacologia e copresidente Società italiana di psichiatria geriatrica – Sfruttando le ultime tecnologie è in grado di creare un contatto diretto e proficuo tra i pazienti e i medici. Assicura risparmi rilevanti all’intero sistema sanitario nazionale in quanto previene ricoveri e interventi nelle strutture di degenza. Solo per l’Alzheimer le ospedalizzazioni e l’accesso ai servizi sociosanitari incidono per il 25% sui costi diretti della malattia”. Può inoltre “sostenere concretamente e quotidianamente parenti e caregiver nella loro difficile opera di aiuto – sottolinea David Lazzari, presidente nazionale Ordine psicologi – Le forme più gravi di demenza, e in particolare la malattia di Alzheimer, creano forti disagi anche a chi è costretto a viverle indirettamente. Difficoltà materiali nella vita di tutti i giorni, preoccupazioni costanti, senso di disagio e impotenza sono molto frequenti. È fondamentale per questo fornire anche ai caregiver trattamenti curativi efficaci e di soprattutto di facile utilizzo”. “In totale sono più di 13 milioni gli over 65 che vivono in Italia – aggiunge Vincenzo Paglia, presidente dell'Accademia Pontifica per la Vita e presidente onorario di Senior FederAnziani – Uomini e donne non più giovanissimi che presentano però ancora una buona prospettiva di vita ma anche diverse fragilità. C’è perciò bisogno di un maggiore impegno da parte di tutti per tutelare gli anziani e la loro salute”. L’indagine di FederAnziani “mette in evidenza le forti preoccupazioni degli italiani – sostiene Niccolò Marchionni, professore emerito di Medicina interna e geriatria dell'Università di Firenze – Sulla demenza e più in generale le malattie mentali pesa ancora un forte stigma sociale. E per otto cittadini su dieci lo Stato, così come le Regioni e le Asl, fanno poco o nulla per risolvere un grande problema. Ben vengano quindi tutte le nuove possibili soluzioni”. “Siamo molto contenti dell’introduzione di questa metodica innovativa contro il declino cognitivo. Riteniamo che e-MemoryCare potrà essere di reale aiuto per i pazienti e le famiglie italiane", concludono Roberto Messina, presidente di Senior FederAnziani, Fabio Salerno, direttore generale Asi, e Alfonso Rossi, presidente Vitattiva. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)