DiSI Corporate, condivisione, CSRD tra i principali temi della nuova edizione degli Stati Generali della Sostenibilità Digitale
(Adnkronos) – Nasce un’alleanza tra i membri degli Stati Generali per accelerare il processo di trasformazione digitale sostenibile delle imprese grazie al DiSI Corporate e a progetti condivisi, tool, best practice, framework, formazione ed altro. Si guarda anche alle PMI
Roma, 2 novembre 2023 – Si è appena chiusa la seconda edizione degli Stati Generali della Sostenibilità Digitale, la Community costituita della Fondazione per la Sostenibilità Digitale, la più importante Fondazione di ricerca riconosciuta in Italia dedicata ad approfondire i temi della sostenibilità digitale, che conta ad oggi oltre 100 top manager – tra CIO e CINO – delle più importanti imprese pubbliche e private del nostro Paese. “Questi anni di grandi trasformazioni hanno dimostrato che non può esserci una rivoluzione green senza un avanzamento digitale in grado di traghettare l’intera società verso consumi efficienti e riduzione degli sprechi. Vi ringrazio per l’impegno profuso nella vostra attività: sono certo che occorra soprattutto un capovolgimento culturale insieme a un’adeguata divulgazione degli obiettivi dell’Agenda 2030, sempre più vicini e sempre più alla nostra portata.” – ha dichiarato il Ministro Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, nella sua lettera di saluto. Quello di quest’anno sarà un incontro particolarmente importante, che metterà al centro la condivisione delle esperienze e la definizione di un percorso comune di sviluppo della sostenibilità digitale. Obiettivo sarà quello di sviluppare percorsi condivisi per una gestione strategica e integrata delle risorse digitali aziendali attraverso: 1.la presentazione del DiSI Corporate, l’indice che misura il livello di sostenibilità digitale delle imprese sul quale si basa la prassi UNI/PdR 147:2023, sviluppata con UNI da Fondazione ed i suoi partner. Gli Stati Generali saranno anche il momento in cui si individueranno in maniera condivisa le migliori strategie implementative della prassi, prima in Europa nel suo genere. 2.la creazione di una strategia, di strumenti operativi e di una visione condivisa in vista dell’entrata in vigore della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), che dall’anno prossimo sarà obbligatoria per tutte le grandi imprese e che dal 2026 lo sarà per le PMI quotate. 3.l’identificazione di progetti cardine rispetto ai quali tutte le imprese rappresentate nel consesso potranno allearsi e, attorno ai quali, potranno lavorare per creare best practice da mettere a disposizione di tutti i membri degli Stati Generali e a cui tutti potranno fare riferimento. Un vero e proprio “toolbox”, una cassetta degli attrezzi di esperienze condivise e sviluppate con l’apporto dei membri della comunità. “La collaborazione tra i top manager degli Stati Generali porta molti vantaggi a chi oggi si occupa di gestire le strategie di innovazione e di trasformazione digitale delle grandi imprese: dall’ottimizzazione dei tempi e dei costi, all’aumento dell’efficacia delle azioni intraprese, alla creazione di processi comuni e standardizzati, al moltiplicarsi delle possibilità di confronto, di aiuto tra pari e, quindi, una maggiore incisività. Il tutto guardando a come trasformazione digitale e sostenibilità debbano diventare veri e propri driver di sviluppo per le aziende italiane, e non essere, semplicemente, degli “obblighi” ai quali adeguarsi” – ha affermato Stefano Epifani, Presidente della Fondazione per la Sostenibilità Digitale. La Fondazione per la Sostenibilità Digitale e i membri degli Stati Generali presenteranno il DiSI Corporate, il primo e più importante strumento europeo attraverso il quale le aziende potranno valutare la propria sostenibilità digitale rispetto agli obiettivi di Agenda 2030.
DiSI Corporate è l’indice che misura il livello di sostenibilità digitale delle imprese, ed è composto da tre elementi fondanti: -dalla Prassi UNI/Pdr 147:2023; -dalla DiSI Corporate Platform; -da servizi a supporto.
Prassi UNI/Pdr 147 2023: realizzata da Fondazione per la Sostenibilità Digitale e UNI con il supporto di enti e aziende, tra le quali Enel, ACI Informatica, CISCO, Blu Digit – Italgas, MM la prassi UNI/Pdr 147:2023 è stata pubblicata a settembre di quest’anno. La Prassi prende in considerazione undici dei diciassette Sustainable Development Goals (SDG) di Agenda2030 e consta di 58 indicatori (KPI), applicabili a tutte le fasi del ciclo di vita di un progetto: dall’avvio, alla pianificazione, all’esecuzione e al monitoraggio. Gli indicatori possono essere aggregati e valutati secondo i Sustainable Development Goals (SDG) per rappresentare quanto il progetto implementi il digitale nel rispetto dei criteri di sostenibilità economica, sociale e ambientale di Agenda2030 e, allo stesso tempo, lo usi come strumento per perseguirli al meglio.
DiSI Corporate Platform: È la prima piattaforma per la misurazione del livello di sostenibilità delle imprese. Uno strumento che la Fondazione ha sviluppato e messo a disposizione per supportare le aziende che vogliono implementare i propri progetti facendo della sostenibilità digitale una leva di valore, a partire dalle indicazioni fornite nella prassi UNI appena rilasciata.
Servizi a supporto: la Fondazione per la Sostenibilità Digitale sta finalizzando alcuni servizi per consentire alle imprese di utilizzare al meglio sia la Prassi che la DiSI Corporate Platform. Si tratta principalmente di servizi di formazione e di affiancamento ai partner, ai soci ed ai membri della Community degli Stati Generali per supportarli nella pianificazione strategica del ruolo del digitale come strumento di sostenibilità.
DiSI Corporate sarà fondamentale per tutte le aziende del Sistema-Paese Italia, poiché consentirà loro di raggiungere, attraverso l’alleanza che si sugellerà durante questa edizione degli Stati Generali, non solo la compliance con la normativa europea Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) – che si estenderà all’intera catena di fornitura a monte e a valle dell’impresa – ma anche un nuovo modello di sviluppo basato su collaborazione e condivisione tra tutte le imprese e gli enti pubblici che operano nei diversi settori di mercato.
CIO toolbox: un insieme di attività e best practice pronte da usare, progettate utilizzando la competenza e l’esperienza della vasta community degli Stati Generali. CIO Toolbox includerà modelli di business, metodologie di sviluppo e gestione dei progetti, framework per la valutazione e la selezione delle tecnologie, approcci per la gestione del cambiamento e strategie per promuovere la collaborazione e l’innovazione all’interno delle organizzazioni. Tutto ciò verrà definito durante la due giorni degli Stati Generali della Sostenibilità Digitale, nell’ambito dei quali verrà dato vita a tavoli di lavoro che nei prossimi mesi attiveranno i soci ed i partner della community per la realizzazione di iniziative comuni. In questo contesto, la Fondazione agisce il suo ruolo istituzionale di strumento a supporto delle aziende pubbliche e private che la compongono per “facilitare” lo sviluppo della sostenibilità digitale come leva di crescita. Nel corso dei prossimi mesi nasceranno di gruppi di lavoro focalizzati sulla creazione di specifici tool da condividere non solo con gli altri membri degli Stati Generali, ma con tutte quelle imprese che vorranno utilizzarli, a partire dalle Piccole e Medie Imprese (PMI) che, a Bologna, saranno rappresentate da Confcommercio. “C’è molto interesse nelle PMI verso la realizzazione di un modello di sviluppo sostenibile. Le dimensioni di queste aziende e la loro struttura organizzativa spesso non consente loro di intraprendere un percorso di sostenibilità per la mancanza delle necessarie risorse organizzative ed economiche. Poter strutturare un modello di collaborazione condiviso con le grandi aziende del Paese ed utilizzare strumenti già sviluppati e disponibili, facili e più veloci da implementare, significherà per tutto il comparto delle PMI poter accelerare il processo di trasformazione digitale nella direzione della sostenibilità e poter essere compliant alla nuova normativa europea CSRD. Diversamente, le PMI italiane rischierebbero di rimanere isolate ed impossibilitate ad indirizzare le proprie forniture verso le altre imprese italiane ed europee.” – ha spiegato Luciano Gaiotti, Direttore Centrale Politiche e Servizi per il Sistema di Confcommercio.
Continuano i dialoghi avviati negli ultimi mesi presso il Governo Italiano, il Parlamento e le altre Istituzioni per l’accreditamento della Fondazione e per la presentazione del Digital Sustainability Paper, il documento programmatico lanciato a luglio di quest’anno che identifica e delinea i modi in cui le tecnologie digitali possono essere un concreto supporto a persone, società e ambiente per centrare appieno gli obiettivi fissati dal PNRR. Il documento è stato accolto con grande interesse da parte delle più importanti Istituzioni italiane: sono in corso interlocuzioni con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e con alcune Commissioni della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. Tra i rappresentanti delle organizzazioni che partecipano ai lavori di quest’anno sono presenti Enti ed Istituzioni come Senato della Repubblica, Agenzia delle Entrate, Consob, Autorità Nazionale Anticorruzione, ISTAT, Invitalia, RAI, Consap, CDP Group, ENAV, INAIL, ISPRA, ENEA; public utility come Gruppo CAP, Acquedotto Pugliese, e Metropolitana Milanese, Attori del settore energia come ENEL, ENI, Edison e SNAM; gruppi bancari come Intesa Sanpaolo, Unipol, Banca Popolare di Sondrio; operatori della mobilità come SEA, Aeroporti di Roma, Roma Mobilità; organizzazioni come Lepida ed ACI Informatica; aziende come Cisco, Marelli, Leroy Marlin. Il progetto vede come main partner alcune tra le principali aziende italiane attive nello sviluppo di processi di trasformazione digitale: Deda Next, DXC Technology, Engineering, Oracle, OverIT, R1 Group. “Oggi, più che mai, transizione digitale e transizione ecologica costituiscono un binomio imprescindibile in cui la prima può diventare un driver fondamentale per supportare e favorire il raggiungimento degli obiettivi nell’ambito della sostenibilità, non solo quella ambientale ma anche quella sociale. In qualità di player tecnologico che vuole contribuire alla costruzione di un futuro migliore per clienti, dipendenti, ambiente e comunità andando oltre gli obiettivi di business, essere partner degli Stati Generali della Sostenibilità Digitale, oltre che fonte di orgoglio, è una conferma del percorso che DXC ha intrapreso da tempo con l’obiettivo di favorire una trasformazione digitale finalizzata all’ottimizzazione e all’efficientamento dei modelli e dei processi che generi valore per tutti.” – ha commentato Nicola Mangia, Italy Public Sector General Manager di DXC Technology
“Incanalare la forza dei dati verso decisioni oculate, abilitando nuove politiche pubbliche e progettando città sempre più verdi, vivibili e sostenibili; utilizzare le potenzialità del cloud e del digitale per costruire servizi pubblici più pervasivi e fruibili, mettendo le persone al centro; sfruttare il potere di modelli matematici e l’AI per raggiungere gli obiettivi del green new deal, favorendo l’adozione di fonti rinnovabili e l’ottimizzazione energetica. È questa per noi di Deda Next la sostenibilità digitale. Crediamo che sia nella natura della tecnologia più intelligente farsi interprete delle necessità dei cittadini, e per questo la plasmiamo per contribuire alla costruzione della società del futuro. È con questo spirito che siamo partner degli Stati Generali della Sostenibilità Digitale.” – ha affermato Fabio Meloni, CEO di Deda Next
“C’è un forte legame tra digitalizzazione e sostenibilità, le nuove tecnologie sono abilitatori per accelerare i processi di business e affrontare le sfide sociali e ambientali. Engineering è una Tech Company costantemente impegnata nell’integrare le tematiche ESG nei servizi e nei prodotti che offre al mercato, ma coltiviamo anche l’ambizione di essere un partner per la crescita del Paese, anche in tema di sostenibilità e inclusione sociale attraverso il digitale. Per questo sosteniamo con convinzione iniziative come gli Stati Generali della Sostenibilità Digitale, che ci consentono di mettere a fattore comune con altri partner e aziende le nostre esperienze e competenze per realizzare e promuovere insieme progetti al servizio del bene comune.” – ha evidenziato Maximo Ibarra, CEO di Engineering
“Come Oracle Italia siamo qui agli Stati Generali perché prendiamo molto sul serio l’impegno di dare, con la nostra tecnologia e le nostre persone, un contributo tangibile allo sviluppo di una società sempre più sostenibile, non solo da un punto di vista ambientale, ma anche economico, sociale e – appunto – digitale. Ad esempio, la nostra Ricerca&Sviluppo su tecnologie come AI e ML mira, pragmaticamente, a rendere utile e semplice l’automazione di certi processi aziendali, senza mettere in discussione le competenze e la possibilità decisionale delle persone, anzi ‘aumentandole’. La sostenibilità, del resto, sta diventando il modus operandi delle aziende Italiane, e questa transizione include tutte le filiere e l’indotto. Oracle la abilita, aiutando imprese e pubbliche amministrazioni a tradurre le loro idee di successo in progetti concreti e dati azionabili” – ha spiegato Giovanni Ravasio, VP e Cloud Applications Leader, Italy & Iberia di Oracle
“Il Field Service Management è il crocevia delle disruptive technologies e la sostenibilità non può fare a meno della trasformazione digitale come leva per affrontare temi di impatto sociale, economico ed ambientale. Siamo convinti che il software per la gestione di asset essenziali come quelli che forniscono l’energia, spossa svolgere un ruolo importante nell'accelerare la sostenibilità lungo due direttrici: può aiutare le aziende a diventare più sostenibili fin dall'inizio e gli individui a vivere meglio ogni giorno.” – ha illustrato Paolo Bergamo, Chief Executive Officer di OverIT “Quella della sostenibilità digitale è una partita che va giocata tutti insieme: istituzioni, aziende, governi. Per questo partecipiamo a Gli Stati Generali della Sostenibilità Digitale, per favorire lo sviluppo di consapevolezza su questo tema centrale per il nostro futuro e per lavorare come impresa a costruire una società più digitalizzata e più sostenibile.” – ha concluso Giancarlo Stoppaccioli President & Founder di R1 Group.
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