“Endless Time”, arriva il secondo singolo del cantautore Jaboni

“Cos’è che ci fa sentire di nuovo bambini? E cosa ci porta a vedere il mondo con occhi diversi? – Spiega Jaboni – Endless Time” racconta il viaggio che il bambino che è in noi ci spinge ad intraprendere per poter, finalmente, andare incontro alle nostre passioni.” 

È un viaggio, che non si esaurisce in una vita, ma ne varca i confini, un viaggio che può portarci molto lontano, verso nuovi mondi, dai quali la Terra si rivela piccola e il tempo sembra perdere la sua dimensione e diventare infinito. 

Il protagonista della canzone si trasforma così in un Piccolo Principe alla ricerca del senso della vita e dell’Amore nel suo significato più ampio. In questo viaggio si incontrano le proprie piccole mete quotidiane nella misura in cui si è disposti a guardare il mondo con gli occhi di un bimbo, e quindi come puri di cuore, perché possiamo ricordarci di alzare la testa per trovare, nel buio della notte, le nostre stelle personali che illuminano la via. Questo viaggio è raccontato in musica da un arrangiamento etereo ed avvolgente, come una perfetta estensione del lavoro precedente (“Love comes back to me”), che definisce il mondo sonoro di Jaboni a metà tra colonna sonora e modernità. La voce leggera dell’artista è accompagnata da sintetizzatori uniti a timbriche di stampo più classico, tra archi e pad elettronici, che trovano il loro comune denominatore in una ricerca stilistica dove le vere protagoniste sono delle oniriche suggestioni sonore che trasportano l’ascoltatore in un perfetto stato di grazia.

Il videoclip, diretto da Fabrizio Nardocci (Vado e vengo”, “Imperfetto”, “Viceversa”, “Viola del pensiero”, “Dai suoi occhi) e ambientato tra paesaggi lunari e suggestivi vicoli abruzzesi fermi nel tempo, vede un bimbo, che sogna di viaggiare tra le stelle, indicare la strada al se stesso ormai adulto, accompagnandolo in un viaggio verso un pianeta lontano, meta che li farà finalmente incontrare di nuovo. 

“Cos’è che ci fa sentire di nuovo bambini? E cosa ci porta a vedere il mondo con occhi diversi? – Spiega Jaboni – “Endless Time” racconta il viaggio che il bambino che è in noi ci spinge ad intraprendere per poter, finalmente, andare incontro alle nostre passioni.” 

È un viaggio, che non si esaurisce in una vita, ma ne varca i confini, un viaggio che può portarci molto lontano, verso nuovi mondi, dai quali la Terra si rivela piccola e il tempo sembra perdere la sua dimensione e diventare infinito. 

Il protagonista della canzone si trasforma così in un Piccolo Principe alla ricerca del senso della vita e dell’Amore nel suo significato più ampio. In questo viaggio si incontrano le proprie piccole mete quotidiane nella misura in cui si è disposti a guardare il mondo con gli occhi di un bimbo, e quindi come puri di cuore, perché possiamo ricordarci di alzare la testa per trovare, nel buio della notte, le nostre stelle personali che illuminano la via. 

Questo viaggio è raccontato in musica da un arrangiamento etereo ed avvolgente, come una perfetta estensione del lavoro precedente (“Love comes back to me”), che definisce il mondo sonoro di Jaboni a metà tra colonna sonora e modernità. La voce leggera dell’artista è accompagnata da sintetizzatori uniti a timbriche di stampo più classico, tra archi e pad elettronici, che trovano il loro comune denominatore in una ricerca stilistica dove le vere protagoniste sono delle oniriche suggestioni sonore che trasportano l’ascoltatore in un perfetto stato di grazia.

La magia delle sonorità e del racconto, comune ad ogni essere umano, è resa visibile dalla sapiente regia di Fabrizio Nardocci. Il regista ha trasposto in immagini il messaggio del brano, un percorso che inizia quando si è bambini e predisposti a sognare luoghi lontani e fantastici, che sembrano esistere solo nella nostra mente. Il giovane attore Augusto Grillone (“La guerra è finita”, Rai1) interpreta il personaggio dell’artista ancora bambino mentre sogna di diventare un astronauta. Una volta diventato adulto, quel bambino ancora presente dentro di lui, torna a prenderlo per mano nel deserto in cui a volte ci si ritrova nella vita, per ricordargli che è ancora possibile sognare. 

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