Falcone, esecuzione ordinanza applicazione misura custodia cautelare in carcere ai danni di un commerciante del luogo
Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Stazione di Falcone hanno dato esecuzione ad una ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di un 57enne del posto, ritenuto indiziato dei reati di usura, atti persecutori in danno di un altro cittadino del luogo, nonché di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina. Le indagini, svolte dai militari della Stazione Carabinieri di Falcone e coordinate dalla Procura della Repubblica di Patti guidata dal Procuratore Capo Angelo Vittorio Cavallo, hanno avuto inizio con la denuncia sporta dalla persona offesa ormai estenuata dai soprusi subiti. Infatti, il rapporto tra l’indagato e la parte offesa si era iniziato ad incrinare dopo che l’odierno fermato, avendo prestato delle somme di denaro, ne aveva richiesto la restituzione con interessi usurari, pari al 20% o anche il 100%, fino dunque il doppio della somma prestata.
L’impossibilità di pagare i debiti contratti ha portato la vittima a vivere in situazioni di precarietà economica mentre il destinatario della misura cautelare, ha posto in essere veri e propri atti persecutori costellati anche da minacce. L’indagato è accusato di aver assoldato dei complici, retribuiti mediante cessione di sostanze stupefacenti, con il compito di tenere sotto controllo i movimenti della parte offesa che, secondo quanto accertato dai Carabinieri, oltre ad essere frequentemente pedinata, era anche monitorata da strumentazione GPS che l’indagato aveva installato abusivamente sulla sua autovettura.
Le indagini svolte dalla Stazione Carabinieri di Falcone e coordinate dalla Procura della Repubblica di Patti hanno permesso di acquisire plurimi elementi di riscontro al narrato della persona offesa, permettendo al Pubblico Ministero titolare delle indagini di richiedere al Giudice per le indagini preliminare la misura cautelare in carcere, da questi accolta.
L’attuale provvedimento testimonia il diuturno impegno dei Carabinieri e della Procura della Repubblica di Patti avverso reati insidiosi come l’usura e gli atti persecutori. Anche in questa circostanza, si sottolinea l’importanza della denuncia, quale principale strumento per il contrasto di questi reati, facilmente arginabili dalla normativa in vigore.
L’indagato non è ritenuto colpevole dei reati indicati fino a che l’eventuale sua colpevolezza non sia accertata con sentenza o decreto penale di condanna, irrevocabili.