Farmaci, Perrone Filardi (Sic): “Vericiguat quinto pilastro terapia scompenso cardiaco”

(Adnkronos) – "Vericiguat è un farmaco con un meccanismo d'azione innovativo e diverso da quello dei farmaci finora impiegati nel trattamento dell'insufficienza cardiaca. E' un farmaco intelligente, che stimola l'attività dell'enzima guanilato ciclasi solubile (sGC), il quale a sua volta dà la disponibilità di molecole che hanno svariate azioni su diversi organi ed apparati – tra cui cardiomiociti e vasi sanguigni – generando un effetto favorevole sia a livello miocardico che vascolare. E' il quinto pilastro della terapia". Così Pasquale Perrone Filardi, presidente della Società italiana di cardiologia (Sic), a margine della conferenza stampa organizzata a Milano da Bayer Italia, che ha annunciato il via libera dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) alla rimborsabilità di vericiguat per il trattamento dell'insufficienza cardiaca sintomatica cronica.  "Lo studio registrativo Victoria – sottolinea Perrone Filardi – è stato molto importante perché ha mostrato un favorevole riscontro del vericiguat in pazienti molto sfidanti, reduci da riacutizzazioni e ospedalizzazioni e per questo complessi da trattare. Il nuovo farmaco è stato in grado di ridurre in termini assoluti il rischio di morte e di ospedalizzazione del 4,2%. Avere un farmaco in grado di ridurre il rischio di ospedalizzazione nei pazienti con scompenso cardiaco – ricorda – significa avere un'arma in più non soltanto per migliorare la qualità, ma anche l'aspettativa di vita stessa, poiché sappiamo che i ricoveri segnano spesso un peggioramento dell'aspettativa di vita oltre che della qualità della stessa".  Il trattamento si aggiunge alle 4 classi di farmaci utilizzati in sinergia per il trattamento dell'insufficienza cardiaca: Ace inibitori/sartani o Arni, beta-bloccanti, antagonisti dei recettori per i mineralcorticoidi e inibitori di Sglt2. "Oggi i 4 pilastri sono diventati 5 – rimarca il presidente Sic – Mi assumo la paternità di questa nuova definizione dei pilastri. Questo sarà un favorevole riscontro anche per le centinaia di migliaia di pazienti che oggi soffrono di questa importante patologia. E' bene sottolineare che i farmaci non si sostituiscono l'uno con l'altro: la nuova raccomandazione – conclude – è quella di usare in tutti i pazienti in cui è possibile tutti i farmaci che hanno dimostrato di avere un beneficio in termini di riduzione delle ospedalizzazioni". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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