Ferrari Purosangue, un 12 cilindri aspirato per l’Hyper-SUV di Maranello
(Adnkronos) –
Ferrari Purosangue rappresenta la prima vettura a quattro porte della Casa di Maranello. Più che un semplice SUV, la Purosangue va oltre l’immaginazione rappresentando settantacinque anni di ricerca in casa Ferrari. Un modello unico al mondo perché abbina prestazioni, emozioni di guida e comfort. Rispetto alle comuni Gran Turismo, ha proporzioni completamente diverse. Non è un banale crossover, né tantomeno una Sport Utility Vehicle vitaminizzata.
Purosangue incarna il DNA inconfondibile del Cavallino Rampante.
Al contrario delle sportive tradizionali, dove il motore è in posizione avanzata quasi a cavallo dell’asse anteriore, la Purosangue presenta un’architettura specifica che segue lo schema “transaxle”. Il propulsore è in posizione centrale-anteriore e il cambio al posteriore. La Power Transfer Unit (PTU) è collegata davanti al motore per una inedita trasmissione 4×4. Ottimale la distribuzione dei pesi per una sportiva a motore centrale – anteriore (49:51). A rendere unico l’Hyper SUV di Maranello contribuisce anche il motore. Si tratta di un dodici cilindri aspirato (nome in codice F140IA), in grado di sprigionare una potenza di 725 cavalli a 7.750 giri al minuto per una coppia massima di 716 Nm a 6.250 giri/min. L’80% della coppia motrice è disponibile a partire già dai 2.100 giri/min. con il picco che viene raggiunto a 6.250 giri/min. È la stessa unità montata sulla 812 Competizione ma debitamente rivista. I sistemi di aspirazione, distribuzione e scarico sono stati totalmente rivisti. È il propulsore più potente mai montato su di una Ferrari a quattro posti. Al fine di raggiungere la massima efficienza meccanica, le masse rotanti sono state totalmente riprogettate. L’albero motore è in acciaio nitrurato, le pompe acqua e olio sono state ottimizzate nella parte dei recuperi per diminuirne le masse. Ottimizzata anche la geometria di collettore e polmoni di aspirazione. Un upgrade rispetto al propulsore 12 cilindri montato su altre sportive Ferrari, che assieme allo sviluppo dei profili degli alberi a camme, ha permesso di ottenere una curva di coppia piena e continuamente crescente. I pistoni sono specifici per questo propulsore. Il sistema di iniezione è dotato di due pompe ad alta pressione da 350 bar che inviano la benzina agli iniettori direttamente nella camera di combustione. I collettori di scarico sono tutti della medesima lunghezza. È stato adottato un nuovo polmone con convogliatore di aspirazione ottimizzato che esalta le note alte del V12. Ne risulta una sonorità e un timbro tipico di un dodici cilindri a V da corsa, una melodia che fino agli 8.250 giri/min. è coinvolgente. Anche il cambio a doppia frizione a 8 rapporti in bagno d’olio è stato ottimizzato al fine di rispondere al meglio alle caratteristiche della Purosangue. A tal scopo è stata adottata una nuova frizione che, grazie all’idraulica di attuazione di nuova generazione, contribuisce a rendere le cambiate fulminee, fino al 30% più veloci. Nella progettazione della nuova Purosangue, gli ingegneri Ferrari hanno utilizzato materiali leggeri. Il telaio è stato progettato partendo da un foglio bianco al fine di ottenere una rigidità torsionale eccellente. Rispetto alle altre vetture a quattro posti della Casa di Maranello, il SUV del Cavallino ha una rigidezza torsionale superiore del 30% e una flessionale del 25%. La scocca è realizzata in fibra di carbonio e alluminio, mentre l’acciaio ad alta resistenza è stato impiegato per le barre anti-intrusione. Il padiglione, monoguscio, presenta una rigidezza pari a quella di un padiglione in vetro ma con un peso inferiore del 20% rispetto a un analogo sistema in alluminio. Inedita l’apertura controvento delle portiere posteriori, mentre quella del cofano anteriore ricorda la Ferrari Monza SP1/SP2. Come per una vera vettura da corsa, anche sulla Ferrari Purosangue massima è stata la cura aerodinamica. Per ridurre il Cx e minimizzare la superficie frontale, le soluzioni aerodinamiche presenti non solo nella zona anteriore, ma anche in quella posteriore e laterale, hanno richiesto centinaia di ore di sviluppo nella galleria del vento e migliaia di simulazioni CFD. Il risultato ottenuto è un perfetto compromesso tra linee morbide che caratterizzano la zona del tetto – lunotto e il profilo laterale. Nella gestione delle turbolenze generate dalle ruote, gli air curati anteriori sono di grande importanza perché sigillano aerodinamicamente le ruote anteriori, impendendo la creazione di turbolenze laterali. Anche il design del diffusore posteriore è stato oggetto di un attento studio che ha coinvolto scocca, paraurti posteriore e diffusore stesso. Per quanto concerne le prestazioni, la Ferrari Purosangue è accreditata di una velocità massima superiore ai 310 km/h.
Quello che stupisce come sempre in una Ferrari nonostante la mole di una Hyper SUV è l'handling, l'inserimento in curva è incollato a terra mentre le ruote sterzanti al posteriore permettono uscite al limite in assoluta sicurezza. Nel classico 0 – 100 km/h impiega appena 3,1 secondi mentre nello 0 – 200 km/h occorrono solo 10,6 secondi. —motoriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)