Fiducia al governo, “Sud chiama Nord” si astiene

“Sud chiama Nord”, componente del gruppo “Per le Autonomie SVP-PATT, Campobase, Sud chiama Nord” si astiene sul voto di fiducia al governo. La Senatrice Dafne Musolino nel suo intervento al Senato in occasione del voto di fiducia al governo Meloni ha motivato questa scelta affermando di “Voler conoscere le azioni concrete che il governo intenderà adottare per risolvere la questione meridionale, sulle quali ci troverà con una posizione di leale collaborazione, senza pregiudizi politici di parte e velleitari campanilismi ma al contempo non possiamo accontentarci oggi della teoria che parla dei problemi del Sud e rivendichiamo da subito misure rapide, concrete ed efficaci.” La Senatrice Musolino rivolgendosi alla Presidente Meloni ha affermato: “Sulla questione meridionale Lei ha articolato 5 macroaree di intervento: il divario infrastrutturale (da lei definita inaccettabile), l’eliminazione delle disparità con il Nord, la necessità di creare e garantire l’occupazione, la sicurezza sociale e il miglioramento della qualità della vita. Tuttavia, ha proseguito,  pur condividendo questa enunciazione, nel Suo discorso non sono riuscita a cogliere quell’elemento di concretezza che ci avrebbe consentito di comprendere come intende affrontare la questione meridionale, partendo proprio dalla istituzione del Ministero delle Politiche del Mare e per il Sud, le cui deleghe sembrano essere state ripartite su altri Dicasteri, i cui Ministri ci auguriamo che sappiano trovare il modo per collaborare insieme e soprattutto superare quelle posizioni che, già nel passato, hanno spesso contribuito a defraudare il Sud delle risorse che gli erano destinate, dirottandole verso il Nord e verso opere e infrastrutture che venivano considerate “più strategiche”, condannando il Sud ad un arretramento progressivo e irreversibile.” Poi il monito al Governo affinché “non perda l’occasione di affrontare alcuni temi irrisolti che hanno contribuito a causare ed alimentare la stagnazione economica del meridione.” Tra tutti la Senatrice Musolino ha evidenziato la necessità di superare quella sovrapposizione di competenze e quella frammentazione dei poteri tra i vari Enti territoriali e gli Enti locali, che soprattutto in Sicilia, paralizzano la pubblica amministrazione, rendono incerta la durata dei procedimenti amministrativi, scoraggiano l’iniziativa privata e allontanano il cittadino dalle istituzioni, chiedendo in tal senso una  revisione organica dei poteri e della pubblica amministrazione in grado di valorizzare  le autonomie territoriali. Altro tema posto al centro del dibattito la mancata attuazione della continuità territoriale da e con la Sicilia. “La continuità territoriale, ha affermato la senatrice Dafne Musolino, non può essere affrontata solo con la promessa della realizzazione del Ponte sullo Stretto – che ben venga!! – ma richiede una immediata revisione delle condizioni della concessione sessantennale della rete ferroviaria a R.F.I. spa per quanto riguarda l’alta velocità nel sud Italia e in Sicilia.” Sud chiama Nord ha posto la necessità di “un intervento governativo con i vettori aerei, per affrancare i siciliani e tutti i meridionali dal giogo delle tariffe aeree maggiorate in occasione delle festività, a causa delle quali i meridionali e i siciliani in particolar modo spesso si trovano costretti a dovere scegliere se spendere metà del proprio stipendio per raggiungere la famiglia al sud o trascorrere il Natale in solitudine, mentre la grande distribuzione delle merci si trova costretta a sopportare costi maggiorati per il trasporto da e verso il meridione, con inevitabili ricadute che hanno portato anche alla penalizzazione commerciale del Sud Italia e della Sicilia escludendoli dalle grandi reti ferroviarie e dalle rotte navali che scelgono sempre più spesso di bypassare la Sicilia.”

Maggiore attenzione è stata chiesta anche nei confronti della lotta alla mafia. “Non è accettabile, ha affermato la senatrice Musolino, che l’ombra della mafia costituisca ancora l’alibi per giustificare la mancata realizzazione delle grandi opere al Sud. Un alibi che questo Governo deve confutare con un impegno concreto, con destinazione di risorse economiche per il sud Italia e con il rafforzamento degli strumenti di prevenzione e repressione di ogni attività illecita.”

Un voto di astensione quello di Sud chiama Nord che era stato anticipato nel corso delle consultazioni con il presidente Mattarella.

“La Presidente Meloni ha affermato che il suo Governo non si è insediato per fare le cose facili. Io, ha concluso la senatrice Dafne Musolino, ho voluto sottolineare che il nostro impegno è per fare le cose giuste e il Meridione attende da troppi anni che si facciano le cose giuste!”

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