Foucher, ‘nostro focus resta elettrificazione e lusso alla francese’
(Adnkronos) – (di Massimo Germinario) – "La nostra strategia resta chiara: tutte le vetture che verranno lanciate dal 2024 saranno elettriche, quelle della gamma attuale resteranno plug-in, mild Hybrid o full hybrid mentre la fine dei motori termici per DS si avrà nel 2027-2028. Il nostro marchio resta il laboratorio tecnologico del gruppo Stellantis" soprattutto in materia di elettrificazione, "non a caso sarà un nostro modello il primo a poter contare su una autonomia di 700 km" anche se nel prossimo anno "ci sarà anche qualche piccola sorpresa". Lo sottolinea all'Adnkronos Béatrice Foucher, ad di DS Automobiles, a margine della presentazione a Parigi di 'The Art of Travel – Una reintepretazione francese', un documentario che celebra l'arte di vivere alla francese in un viaggio premium a bordo di DS 7. "Chi compra DS – spiega – cerca il meglio della tecnologia e del lusso", fatto di cura e dettagli esclusivi: "In questo 2023 lanciamo la prima collezione Esprit de Voyage, e ne presenteremo una diversa ogni anno per dimostrare il nostro know how"."Stiamo cercando di tirare fuori il pieno potenziale del marchio, grazie anche a una comunicazione intensa e coerente. Ogni volta che lanciamo un nuovo modello puntiamo a mettervi qualcosa di unico e legato al nostro brand" aggiunge. "Manterremo il posizionamento su premium ed elettrificazione e cercheremo di tutelarlo" – spiega la manager francese – ricordando "il lancio nel 2024 di una vettura Bev, di dimensioni importanti e con 500 km di autonomia". D'altronde proprio grazie a questo posizionamento – aggiunge – "i margini di DS sono quelli di un marchio premium, nel gruppo la nostra redditività è molto buona". Quanto al focus sull'elettrificazione, la Foucher sottolinea come questo "non ci ha impedito di crescere anche in mercati come Italia e Spagna" che sono ancora leggermente indietro in questo tipo di alimentazione: anzi "dall'Italia abbiamo grandi soddisfazioni: in termini di volumi è il nostro secondo mercato e continua a crescere". Quello di un aumento delle vendite è peraltro un indicatore costante per il marchio nato dalla costola di Citroen: "l'America Latina ci sta dando molte soddisfazioni, mentre non ci sono progetti per il Nordamerica. Puntiamo a crescere ogni anno, coltivando i nostri territori senza cercarne di nuovi. Quanto alla Cina, il marchio DS ha alle spalle una lunga storia su quel mercato: siamo in una fase di ripartenza, con la costruzione di società nazionale per la commercializzazione dei nostri modelli". Anche per Ds – aggiunge – "i problemi di chip e forniture sono quasi superati, restano alcune situazioni da gestire, ma globalmente il problema è risolto, il peggio è alle nostre spalle". Con questo allentamento dei problemi "oggi possiamo gestire il nostro portafoglio ordini" con maggiore tranquillità: "certo, la situazione dipende da modelli e motorizzazioni ma per esempio oggi sull'ibrido siamo su tempi d'attesa ragionevoli, nell'ordine dei 4-5 mesi" aggiunge. A favorire questo recupero anche l'appartenenza a Stellantis che "e' un gruppo grande, con tante culture al suo interno, da quella italiana a quella americana, e questo ci ha permesso di vedere il mercato in modo diverso". Sullo sfondo resta la necessità di dover gestire listini sempre più 'pesanti', anche per il progressivo passaggio all'elettrico: "Nessuno ha una ricetta per rendere le elettriche più economiche o addirittura al livello delle termiche: un'auto che fino a ieri si comprava fra i 15 e i 20 mila euro, domani costerà 27-28 mila" spiega. "Per questo è giusto dire, come ha fatto il nostro ad Carlos Tavares, che in Europa passare al 100% di elettrico non sarà senza conseguenze, che ci sono soprattutto rischi di natura sociale. Ma – conclude – è una questione che devono gestire i governi": se decideranno di mantenere certe normative "noi le dovremo rispettare". —motoriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)