Gianni Furio: “Concordato preventivo biennale, grande occasione di programmazione fiscale, ma tempi troppo brevi per una valida attuazione”
(Adnkronos) – Il Dottore Commercialista di Mola di Bari evidenzia la positività della proposta dell’amministrazione finanziaria: per attuarla pienamente fondamentale posticipare la scadenza del 31 ottobre Mola di Bari, 21/10/2024. Secondo i dati del Ministero delle Finanze rilasciati nel mese di ottobre, nel 2024 le entrate tributarie segnano un record pari a a 380,3 miliardi di euro, ben 23,3 miliardi in più rispetto al periodo gennaio-agosto 2023. La crescita è dovuta in particolare alle imposte versate dalle partite Iva, che in Italia ammontano a circa 5 milioni, una media superiore a quella europea. “L’agognata pax fiscale auspicata da utenti e operatori del settore potrebbe trovare luce se venisse rafforzato il dialogo tra l’amministrazione finanziaria e i possessori di partita Iva, ampia categoria di contribuenti che ogni anno versa nelle casse dello Stato cifre dall’alto valore aggiunto”, spiega Gianni Furio, Dottore Commercialista in Mola di Bari. Ed in riferimento ai redditi da dichiarare per il 2024 e il 2025, approfondisce il Dottor Furio, l’amministrazione finanziaria ha provveduto a proporre un concordato preventivo biennale basato sugli ISA, Indici Sintetici di Affidabilità, istituiti per favorire l’emersione spontanea delle basi imponibili e stimolare l’assolvimento degli obblighi tributari da parte dei contribuenti proprio attraverso l’utilizzo di forme di comunicazione preventiva rispetto alle scadenze fiscali. “Possiamo definire la proposta una isolata, seppur molto positiva, goccia nell’oceano a livello di programmazione fiscale che, se ben gestita, permetterebbe di far emergere ulteriormente l’evasione fiscale e, ancor di più, favorire chi segue le regole”, sottolinea Furio. “Tuttavia, la scadenza al 31 ottobre rende quantomai complicate le tempistiche e rischia di inficiare la bontà del provvedimento. È fondamentale una proroga delle scadenze, che metterebbe in condizione di operare al meglio sia i contribuenti che gli esperti del settore”. Ma perché è importante la proposta di concordato preventivo? “Partiamo dal presupposto che da tanti anni non si riceveva una soluzione di questo tipo”, ricorda Furio. “Questa può essere valorizzata come operazione di vera compliance preventiva da parte dello Stato, ma per darle sostanza è necessario che si svolga in tempi e modi ragionevoli”. In poche parole, una grande opportunità per il sistema tributario italiano, con alcune criticità auspicabilmente risolvibili. “Ciò che non si deve mai perdere di vista è quanto asserito nell’art. 53 della Costituzione in riferimento alla capacità contributiva”, mette in luce Dottor Furio. “Il vero successo della compliance dovrebbe prevedere meno utilizzo di algoritmi, spesso distorsivi della realtà e maggiore ascolto e comprensione delle singole fattispecie dei singoli lavoratori autonomi in possesso di partita Iva”.
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