Giletti e ‘Non è l’arena’ a Mosca: “Non accetto lezioni”

“Sono andato a Mosca perché volevo conoscere il punto di vista del nemico. E’ utile questo per il pubblico? Io penso di sì. Io ho 60 anni, non voglio dare lezioni a nessuno ma non ne prendo nemmeno, soprattutto da colleghi che stanno nei palazzi“. Massimo Giletti apre la puntata di Non è l’Arena tornando sulle polemiche che hanno caratterizzato la sua trasferta di domenica scorsa a Mosca. Giletti è volato in Russia per intervistare via Skype la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova. L’intervista è stata aspramente criticata, da addetti ai lavori e utenti. “Forse sono stato ‘francescano’, non mi sono opposto” con fermezza “a Maria Zakharova. Ma io ero lì in Russia per dialogare, non ero qui in studio…”, dice Giletti.

“Avevo messo in preventivo che, andando in Russia, mi sarei potuto esporre alle critiche. Il punto è uno solo: è utile o non è utile sentire il pensiero del nemico? L’editore a cui tengo di più è il pubblico. Io non ho risposto in questi giorni agli attacchi che ho ricevuto, ho detto che avrei risposto in tv. Io non ho mai fatto programmi da salotto, ho sempre fatto qualcosa di diverso”, aggiunge.

“So benissimo che uno si espone andando dove nessun altro prova ad andare. Il punto è uno solo: è utile o non è utile sentire il pensiero del nemico? Abbiamo sempre detto che la Russia ha invaso un’altra nazione sovrana. Ma tutti i giornali e le tv del mondo lo fanno, ascoltano ‘gli altri'”, afferma ancora. “La7 in quella serata è stata la terza rete nazionale, al pubblico interessava. Io sono andato lì non solo per intervistare Maria Zakharova. Ho parlato con molte persone, anche con ucraini”.(Adnkronos)

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