Giornata Fauna selvatica, Centro Ficuzza accoglie 2.400 animali. Sammartino: «Promuoviamo la biodiversità»
Sono oltre 2.400 tra mammiferi del bosco, volatili ed esemplari rari, gli animali che approdano o vengono segnalati ogni anno al Centro regionale di recupero della fauna selvatica a Ficuzza (Crrfs – Lipu), in provincia di Palermo. In occasione dell’odierna giornata mondiale Onu della Fauna selvatica, il Centro, che dipende dall’assessorato per l’Agricoltura, diffonde i dati dell’ultimo anno della sua attività nella cura degli animali feriti, nella protezione delle specie protette e la conservazione dell’ecosistema all’interno di boschi, parchi e aree protette della Sicilia.
«Siamo orgogliosi – afferma l’assessore all’Agricoltura Luca Sammartino – e sosteniamo questo Centro che lavora per la riabilitazione della fauna, ma anche per la ricerca e la didattica diffondendo negli utenti il rispetto per la natura e la biodiversità».
Gli animali, che giungono da tutta la Sicilia, vengono immediatamente visitati da esperti veterinari che stabiliscono il tipo di cure da effettuare. Oltre al centro di Ficuzza, l’unico abilitato al ricovero, sorgono nell’Isola le due sedi di primo soccorso di Cattolica Eraclea e di Messina, mentre a Lampedusa è attivo il centro di recupero e cura delle Tartarughe marine.
Di seguito i principali dati dell’attività del 2022: sono stati ricoverati complessivamente 1.798 animali selvatici appartenenti a 101 specie di cui 1.578 uccelli selvatici (87,4 % del totale) appartenenti a 93 specie, 55 mammiferi (3,2% del totale) appartenenti a 8 specie e 165 rettili (9,4% del totale) appartenenti a 4 specie. Il 45% dei ricoverati, provenienti anche dagli altri centri di primo soccorso, è stato curato e rilasciato in natura con successo. Sono 453 i volatili rientranti in specie di grande importanza per l’ecosistema che hanno trovato cura e ospitalità nel centro, tra i quali un’aquila reale, tre falchi della palude, sette falchi pellegrini, un biancone, un gufo reale, tre grifoni, un nibbio bruno, un tarabuso, cinque tortore selvatiche. Sono stati inoltre curati, nutriti e rimessi in libertà 55 mammiferi tra cui 22 ricci, 9 volpi, 2 martore, 12 pipistrelli, 5 daini, e una varietà di testuggini, in tutto 165, tra cui 3 esemplari di testuggine greca, 139 di testuggine comune e 20 esemplari di testuggine palustre.
Il centro è stato fondato 28 anni fa e rientra nel patrimonio indisponibile della Regione siciliana. E’ diretto da Giovanni Giardina, responsabile gestionale e Laura Silva, responsabile nazionale recupero fauna. E’ aperto tutti i giorni dalle 9 alle 20 e sul sito web è attivo un numero per le emergenze.
Il Centro fornisce anche informazioni e istruzioni ai cittadini per un corretto soccorso dell’animale rinvenuto, sul comportamento da adottare e la valutazione sulla necessità di un eventuale trasporto e ricovero. E’ attrezzato con corridoi didattici per le visite delle scuole.
Ogni anno sono circa 16.000 i contatti tra il Centro di Ficuzza e le persone che a vario titolo lo hanno contattato o visitato.
«Sono tante le scolaresche che visitano la struttura – spiega Giovanni Giardina – insegnamo agli studenti che l’uomo non è sempre capace di essere difensore della biodiversità, ma la viola, i nostri animali sono spesso vittime di avvelenamenti, tralicci e danni provocati da bracconieri o da inquinamento dell’ambiente, dove l’uomo ha la sua responsabilità».
La Lipu nel 2021 ha stilato un Protocollo d’intesa con il Corpo forestale della Regione Siciliana e con il Wwf per la ricezione e il primo soccorso.