Giuseppe Sabino: Il ruolo sociale del medico radiologo e l’uso dell’Intelligenza artificiale

(Adnkronos) – Napoli, 10 dicembre 2024. In Italia sono oltre 40 milioni gli esami radiologici effettuati ogni anno. Esami che hanno una valenza diagnostica ma anche preventiva: "Il nostro ruolo ha una valenza sociale -spiega Giuseppe Sabino, medico radiologo. Abbiamo cioè la funzione di assistere i pazienti, che effettuano screening di routine, per scongiurare problematiche di carattere neoplastico. Penso ad esempio al tumore al seno, dove la diagnosi precoce ha la capacità di salvare vite umane: una patologia che colpisce circa una donna su diciotto nel periodo di massima incidenza (50-69 anni) e una donna su otto nel corso della vita. Intervenire in tempo risulta decisivo e qui la prevenzione di secondo livello ha un ruolo chiave. Effettuare prima dei 40 anni un'ecografia ogni anno e, dopo i 40, una mammografia, sempre associata a un'ecografia, è fondamentale". Se per le donne il tumore al seno è molto diffuso, stessa cosa vale per gli uomini se si parla di neoplasie prostatiche, dove, secondo recenti stime, il numero di nuovi casi aumenterà ogni anno fino a passare da 1,4 milioni nel 2020 a 2,9 milioni nel 2040: "Si tratta anche in questo caso di un problema molto diffuso -sottolinea Sabino. Il valore del Psa, che si conosce attraverso una semplice analisi del sangue, è la spia principale ma il ruolo della medicina strumentale è determinante per confermare o meno, attraverso la biopsia, eventuali sospetti. La risonanza multiparametrica consente poi di studiare l'anatomia della prostata identificando aree sospette, l'eventuale estensione del tumore alle strutture limitrofe e la diffusione nelle stazioni linfonodali tributarie (otturatorie ed iliache) e nelle ossa del bacino". Un lavoro, quello del radiologo, che risulta quindi decisivo nella prevenzione e nell'accertamento di problemi importanti: "Ad aiutarci in questo compito così delicato -ricorda Sabino- stanno arrivando soluzioni tecnologiche sempre più avanzate e, in particolare, l'Intelligenza artificiale. Il suo uso infatti ci permette di avere immagini sempre più nitide e, di conseguenza, di ridurre i margini di errore che pure nella nostra professione esistono. Ma non solo: l'IA ci fornisce indicazioni di tipo casistico che un medico di certo non può conoscere ma che possono essere rilevanti nella definizione di una diagnosi. Una frontiera assolutamente innovativa che sta permettendo e permetterà, ancor di più, nel futuro di avere un quadro preciso sul caso in esame, con l'obiettivo di arrivare in tempo per scongiurare prognosi nefaste". per informazioni: peppesabino@icloud.com
 —immediapresswebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *