Google Meet, ora è possibile levigare la pelle e sbiancare i denti durante le call
(Adnkronos) – Google sta introducendo in Meet una funzionalità molto richiesta: la possibilità di applicare effetti di "bellezza" durante le videochiamate. Questa novità è stata annunciata nell'aggiornamento di Google Workspace di mercoledì scorso e attualmente è in fase di implementazione su Google Meet per dispositivi mobili per gli utenti che adottano le nuove funzioni della app in beta. L'accesso esteso agli altri account è programmato per il 28 ottobre. Inoltre, Google ha dichiarato di avere l'intenzione di introdurre la funzione di ritocco anche su Google Meet sul web "entro la fine del 2023". Ci sono due modalità ritratto disponibili che consentono di apportare diverse correzioni estetiche, come levigatura della pelle, schiarimento delle occhiaie e sbiancamento dei denti. La modalità "Discreta", come suggerisce il nome, offre correzioni leggere, mentre la modalità "Levigatura" è un po' più incisiva nelle migliorie apportate all'aspetto. Indipendentemente dalla modalità scelta, Google sostiene che gli utenti potranno apportare "leggere correzioni all'aspetto" in tempo reale, indicando che questa funzione non è stata progettata per apportare modifiche sostanziali. Il ritocco sarà disattivato per impostazione predefinita e potrà essere attivato nelle impostazioni di Google Meet. Questa funzione sarà disponibile solo per gli utenti con account Google premium, tra cui Business Standard, Business Plus, Enterprise Essentials, Education Plus, Google One e Google Workspace Individual. Gli utenti con un account Google personale non avranno accesso a questa funzione. Nonostante l'ampia diffusione di filtri ed effetti di levigatura del viso su altre app legate ai video, come TikTok e Instagram, è sorprendente che Google ci abbia messo così tanto tempo per introdurre strumenti simili su Meet. Al contrario, app concorrenti di videoconferenza come Microsoft Teams e Zoom offrono già una varietà di funzionalità di "miglioramento" che sfocano la pelle degli utenti o applicano addirittura effetti di trucco virtuali. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)