Governo: Cassese, ‘come con Ciampi paese chiede sicurezza’
”C’è un’analogia di fondo fra il governo Draghi e quello Ciampi: ora come allora il Paese è percorso da timori, c’è nell’aria un’angoscia, uno smarrimento, una paura collettiva, e quindi il sollievo di vedersi affidati a persone competenti e responsabili. La società si sente vulnerabile, come allora”. Lo afferma il costituzionalista Sabino Cassese in un’intervista a ‘Repubblica’ riferendosi al governo presieduto da Carlo Azeglio Ciampi che giurò il 29 aprile 1993.
Oggi la pandemia mentre allora ”c’era appena stata Tangentopoli, in quel momento finivano cinquant’anni di storia italiana con il totale disfacimento del sistema dei partiti. E si usciva dalla stagione del terrorismo. C’era bisogno come adesso di trovare una speranza. Un’altra analogia è meramente contabile: in quel governo i ministri che provenivano dall’esterno al corpo politico, come io preferisco chiamare i cosiddetti tecnici, erano 10 su 29, oggi 8 su 23, quindi mi sembra che le proporzioni siano grosso modo rispettate. Con un particolare: venivano classificati come politici personaggi come Nino Andreatta, Leopoldo Elia, Gino Giugni, che erano anche dei tecnici impareggiabili nei rispettivi settori”.
Per Cassese la ”netta differenza” con il Governo che giurerà fra poche ore è che quello ”era un governo dichiaratamente a termine”. ”Sarebbe una scelta assai irrazionale e controproducente affrontare una partita come il Recovery Fund, l’uscita dalla crisi sanitaria, il rilancio dell’economia, avendo un orizzonte temporale così ristretto – sottolinea il costituzionalista, riferendosi alla possibilità che possa durare solo un anno – Proprio nel 2022 e nella prima metà del 2023 ci saranno le fasi più critiche. Insomma, la mia è una speranza e una scelta, credo, di lucidità: la complessità della materia non può essere affrontata con un governo a termine”.(Adnkronos)