Graziella Pasini e “I desideri sono uova”: perché li gustiamo e a volte li rompiamo
“I desideri sono uova”. E’ l’opera dell’autrice Graziella Pasini, di Quattro Castella (Reggio Emilia), a riportare, in versi, nero su bianco, desideri e debolezze, con lo sguardo sempre verso nuovi sogni e orizzonti. Una raccolta introspettiva, dove la natura mantiene il filo logico delle emozioni, nel tempo che scorre inesorabile e gli affetti dell’amore in culla e del ventre materno. «In questa raccolta poetica – scrive l’autrice nel suo libro – assecondo il libero sfogo delle mie debolezze. Associo i desideri alle uova, perché spesso le gustiamo e, inavvertitamente, altre volte, le rompiamo. Un po’ come accade quando desideriamo, perché si desidera sempre ciò che non si ha».
La raccolta, pubblicata nella collana “I Diamanti della Poesia” di Aletti, è suddivisa in tre sezioni in cui l’autrice mai manca di «desiderare qualcosa di impossibile, di magico, di raro, di possibile». Questo perchè «quando ci poniamo nuovi obiettivi, non facciamo altro che desiderare e tutto al fine di realizzarci. Continuare a desiderare significa mantenersi vivi. Nel libro – spiega la Pasini – ci sono poesie, soprattutto nella prima parte, destinate al prossimo, a tutti. E, più in generale, tutte rimandano al bisogno di pace, d’amore o di libertà, e anche a qualcosa di utopistico. Penso che la lista dei desideri, o sogni, possa essere davvero infinita».
«Non è sempre facile – scrive Alessandro Quasimodo nella Prefazione del libro – accettare ciò che l’esistenza pone sul nostro percorso. Sarebbe bello conoscere prima una parte almeno del nostro destino, per evitare errori e cadute. Purtroppo non è possibile, quindi, diventa utopistico chiedere al fato “una tregua” e un trattamento diverso». Ma le difficoltà non devono spaventare e non devono abbattare l’animo umano. «Le debolezze – dice l’autrice – fanno parte di noi e da esse possiamo trarre forza per migliorarci. Certo, bisogna avere il coraggio di ammetterle come componente della nostra vita, bisogna accettarsi e avere l’umiltà di “correggersi” strada facendo». E l’autrice, nella sua vita, si è lasciata andare mettendosi “a disposizione” di questa forma letteraria. «Non pensavo che la scrittura avesse tanto peso. Ho ripreso a scrivere dopo circa trent’anni (prima lo facevo in forma privata, solo per me stessa). È stato un bisogno fortissimo – racconta – che si è manifestato senza che potessi rifiutarmi di “indagare” e così ho fatto. Ho iniziato con la poesia, partecipando a molti concorsi letterari nazionali ed internazionali, lasciando, poi, che le cose accadessero. Scrivo anche racconti brevi e ho altri progetti per il futuro».
“I desideri sono uova” è un’opera in cui le emozioni completano l’esistenza. L’amicizia, l’amore, la delusione, il rispetto. «C’è tanto bisogno di tornare lì – afferma l’autrice – al rispetto, di noi stessi, degli altri. Poi, esiste la quotidianità come fonte d’ispirazione, considerato che ha spesso il potere di scombinare i nostri piani. Vivo una vita molto semplice e mi voglio bene con la scrittura. Nei miei componimenti comunico le emozioni con delicatezza e mi piacerebbe che le persone mi cercassero nella poesia come io cerco e penso a loro ogni volta che scrivo». Intanto, Graziella Pasini continua a «desiderare e sognare».