‘Green Film Research Lab’, giù emissioni e meno costi sui set
(Adnkronos) – Riduzione delle emissioni con conseguente risparmio economico e individuazione di impatto maggiore nelle categorie alloggi e trasporti: questo è quanto emerge dal Green Film Research Lab, uno studio sull’impatto ambientale ed economico delle produzioni cinematografiche, audiovisive e digitali in Italia presentato oggi all'Anica di Roma. Alla base del progetto ci sono il disciplinare e la certificazione 'Green Film', progetto sviluppato nel 2016 dalla Trentino Film Commission per incentivare le produzioni ecosostenibili. Alla presentazione sono intervenuti il presidente dell'Anica Francesco Rutelli, l’assessore all’Istruzione, Università e Cultura della Provincia autonoma di Trento, Mirko Bisesti, il direttore della Trentino Film Commission, Luca Ferrario e l’esperto in analisi del ciclo di vita della Punto 3 Luciano Vogli. L'applicazione del protocollo Green Film permetterebbe di abbattere del 96% le emissioni di Co2 rispetto all’utilizzo di energia proveniente da combustibili fossili, attraverso l’utilizzo di energie rinnovabili. L'uso di acqua dalla rete idrica fa risparmiare il 97% di emissioni rispetto alle bottiglie di plastica usa e getta e l'eliminazione delle comunicazioni in formato cartaceo l’88% e la raccolta differenziata dei rifiuti il 27%. L’applicazione della disciplinare Green Film sui set è un vantaggio anche a livello economico perché, a fronte di un aumento dei costi del 2% per l’utilizzo di energie rinnovabili, l’acqua non in bottiglie di plastica costa il 45% in meno e la raccolta differenziata il 54% in meno. Inoltre, il mancato utilizzo della carta elimina del tutto il costo del materiale. “Le industrie del Cinema, dell’Audiovisivo e Digitali sono e saranno sempre di più parte della transizione green – afferma il presidente Anica Francesco Rutelli – queste saranno decisive per proporre contenuti in questo critico periodo storico e in prima linea per realizzare attività sostenibili e coerenti con i parametri ambientali più innovativi”. "La nostra Film Commission nel 2016 ha avuto un’intuizione importante, quella di avviare un percorso di certificazione ambientale per le produzioni che sceglievano di girare in Trentino – è il commento dell’assessore alla cultura della Provincia autonoma di Trento, Mirko Bisesti – Un’intuizione che in questi anni è cresciuta al punto da assumere una dimensione internazionale". "La cosa importante è essere riusciti a confermare i criteri disciplinari Green Film che ci permettono di ridurre l'impatto ambientale delle produzioni cinematografiche – dice ad Adnkronos l’esperto in analisi del ciclo di vita della Punto 3, Luciano Vogli – L'aver individuato quali settori causano i maggiori impatti ambientali (trasporti, alloggi, pasti e il trasporto dei materiali di scena), rende la riduzione degli impatti ambientali anche un risparmio economico: il primo principio di riduzione degli impatti è consumare meno, e comporta anche dei minori costi. Avere quindi delle indicazioni su dove poter intervenire a costi ridotti è un aspetto molto importante per le produzioni cinematografiche che permette di ridurre i propri impatti a costo zero. Anzi, ottenendone anche un vantaggio. Una volta che questo report sarà pubblicato e i dati saranno resi definitivi – conclude Vogli – potremo avere la conferma finale". —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)