I sindacati denunciano il Consorzio Autostrade all’organo di vigilanza del Ministero: “A20 e A18 caselli lasciati privi di personale”
Il Consorzio Autostrade non rispetta le disposizioni del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che obbliga tutte le società concessionarie di autostrade del territorio nazionale a garantire in tutti i caselli la presenza fisica di personale esattoriale in tutto l’arco delle 24 ore giornaliere. A sostenerlo le segreterie messinesi di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Lata che hanno messo nero su bianco una dura denuncia presentata alla Direzione Generale per la vigilanza sulle concessioni del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, all’Ispettorato del Lavoro di Messina, al Prefetto di Messina, all’assessore alle Infrastrutture della Regione Sicilia Marco Falcone.
I sindacati ricordano che il MIT dispone a tutte le società di “garantire, in ogni caso e per l’intero arco delle 24 ore, la presenza fisica di personale di esazione in ogni stazione (barriera/casello)”; tale presenza – continua il MIT – “laddove ritenuta non necessaria alla singola porta, dovrà essere garantita come presidio fisico nell’ambito della stazione in grado di intervenire in caso di necessità per l’utenza ed in aggiunta al controllo e assistenza da remoto”.
«Denunciamo frequenti impresenziamenti di barriere e caselli sulle autostrade siciliane A20 e A18. Nei turni notturni questi presidi vengono spesso lasciati abbandonati senza “presenza fisica” di personale di esazione che è indispensabile a garantire la funzionalità delle operazioni e la sicurezza dell’utenza in caso di necessità. Caselli ad alta frequentazione sia sull’autostrada Palermo – Messina che Messina- Catania, come Cefalù, Castelbuono Tusa e Sant’Agata Militello, Giarre, come riscontrabile dai turni di servizio dallo scorso mese di giugno, risultano a volte senza personale dalle 22 alle 6 del mattino.
Criticità dovute a evidenti carenze di organico di esazione –scrivono i segretari Carmelo Garufi, Lillo D’Amico, Angelo Passari e Salvatore Cordaro. Ma, nonostante le ripetute segnalazioni, il Cas ha deciso di non affrontare il problema. I sindacati, infatti, da tempo denunciano il mancato confronto sulle piante organiche per colmare la carenza di personale di esazione e sulle trasformazioni dei tanti contratti ancora part time in full time. «I vertici del Cas restano immobili e silenti ed eludono il confronto anche davanti la Prefettura. Il Cas va persino contro le disposizioni del Ministero, mettendo a repentaglio i servizi e la sicurezza dell’utenza».
Le organizzazioni sindacali diffidano il Cas e chiedono il rispetto delle disposizioni ministeriali e chiedono a tutti gli organi competenti di avviare i necessari controlli nei confronti dell’operato del Consorzio Autostrade per verificare e accertare le irregolarità. Alla Regione, soprattutto, a cui spetta la vigilanza sulla concessionaria Cas, si chiede un maggiore responsabilità.
Per il futuro del CAS riscontriamo invece un passo avanti legato al disegno di legge sulla trasformazione del Cas in ente economico. «Abbiamo appreso-concludono i sindacati- che il provvedimento è stato approvato in Commissione Bilancio all’Ars e finalmente dovrebbe essere pronto ad andare in aula dopo tanti mesi di attesa. Auspichiamo che possa essere finalmente la volta buona e che si trovi nel brevissimo termine la condivisione trasversale in Ars per poter rilanciare il Consorzio Autostrade che ad oggi versa in condizioni di estrema criticità gestionale».