Inail, Loy (Civ): “Migliorare prevenzione per eliminare infortuni e malattie professionali”
(Adnkronos) – Il Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inail, presieduto da Guglielmo Loy, ha approvato all’unanimità, alla presenza degli organi dell’Istituto e di tutte le parti sociali rappresentate nel Civ, le linee di mandato della VII consiliatura, che indicano le più rilevanti direttrici verso le quali l’Inail dovrà operare nel prossimo quadriennio, in un contesto segnato attualmente da quattro crisi profonde – gli effetti perduranti della pandemia, la guerra in Ucraina, l’alta inflazione, la morsa energetica – e da profondi cambiamenti tecnologici e organizzativi nel mondo del lavoro. “Per consentire all’Istituto di affrontare uno scenario di tale complessità -sottolinea il presidente Loy– vi è la necessità di un effettivo e tempestivo trasferimento tecnologico alla produzione e di adeguati studi sui fenomeni emergenti, sulla mobilità e l’organizzazione del lavoro, sugli effetti di un’attività sempre più diffusa di lavoro da remoto, che obbliga ad anticipare e gestire il cambiamento per conseguire obiettivi di sviluppo sostenibili, migliorando la prevenzione e le condizioni di lavoro, sempre con l’obiettivo di ridurre o, meglio, eliminare del tutto infortuni sul lavoro e malattie professionali”. Di qui l’importanza di realizzare un diverso modello di protezione più articolato e innovativo, che metta davvero la persona al centro. Questa evoluzione riguarda la valutazione di tutti i rischi e l’organizzazione del lavoro, la distribuzione di obblighi, compiti e mansioni, il concetto e le modalità della vigilanza, ma soprattutto della garanzia delle tutele che il datore di lavoro è chiamato ad assicurare anche attraverso le figure della prevenzione aziendale, gli strumenti tecnologici e le attrezzature a disposizione delle figure della salute e sicurezza. Il ruolo dell’Inail assumerà sempre maggiore centralità quanto più si estenderà l’inclusione di tutti i lavoratori e le lavoratrici assicurabili nelle politiche e nelle prestazioni a loro dedicate. “Al centro di questa trasformazione -evidenzia il presidente del Civ- ci saranno ancora di più formazione, informazione, aggiornamento e addestramento. Ogni cambiamento, infatti, deve necessariamente essere assistito in modo concreto e efficace, attraverso l’innovazione del modello e dei contenuti della formazione, che assumerà un ruolo sempre più determinante, e l’avvento di modelli organizzativi all’avanguardia, con l’introduzione di tecnologie profondamente differenti da quelle esistenti. Una sfida da affrontare con una robusta azione di supporto a imprese e lavoratori, nella quale l’Inail deve avere un ruolo centrale, anticipando il cambiamento”. Per il Civ è necessario, tuttavia, garantire l’autonomia dell’Istituto, per assicurare un livello coerente dei premi assicurativi, che riduca il costo del lavoro, e un sistema adeguato di prestazioni, che tuteli meglio le persone, investendo tutte le risorse per invertire l’andamento di infortuni e malattie professionali. Perché ciò avvenga, occorre assicurare l’equilibrio economico finanziario e attuariale della gestione assicurativa dell’Inail, migliorando quantità e qualità degli investimenti intervenendo su tutte le forme di prevenzione: dalla ricerca da riversare sul mondo produttivo alla formazione, dagli incentivi da migliorare nelle procedure, estendere nei destinatari, innovare negli strumenti, agli interventi, dando finalmente piena attuazione alle previsioni degli articoli 9, 10 e 11 del Testo Unico sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro (D.lgs. 81/2008). Non operare su questo versante e continuare a generare avanzi da versare direttamente in Tesoreria, al di là dell’assenza di rendimento e oltre il necessario fabbisogno attuariale, per il Civ significa attestare il non pieno raggiungimento degli obiettivi della mission normativa e, prima ancora, sociale e costituzionale dell’Inail. Come ribadito nelle nuove Linee di mandato, infatti, un sistema assicurativo che rinuncia a investire a garanzia della tutela delle persone non assolve al proprio compito costituzionale. “Ad avviso del Consiglio di indirizzo e vigilanza -spiega Loy- il meccanismo di revisione delle regole potrebbe portare finalmente un fondamentale dispiegarsi delle attività prevenzionali e assicurative con la necessaria dinamicità e con la corretta e programmabile allocazione delle risorse, partendo da un concetto che non si deve mai accantonare: più prevenzione, meno infortuni, più sollievo per le persone, meno costi per la collettività”. Lo svolgimento dei compiti assegnati all’Istituto e il loro sviluppo per il Civ devono comunque essere supportati, oltre che da investimenti strumentali, anche da adeguate risorse umane, in termini sia quantitativi che qualitativi. L’attuale carenza di personale, in particolare, rappresenta un forte ostacolo alla piena funzionalità dell’Inail, che deve tornare ad attrarre giovani e, soprattutto, professionisti e tecnici, valorizzando al tempo stesso le risorse già impiegate. L’Istituto, si legge nel documento, è un positivo esempio di amministrazione che rafforza la propria specificità nel quadro del settore pubblico e che immaginiamo, alla fine del mandato, autonomo nella gestione finanziaria e nelle iniziative, ovviamente in linea con la legislazione previdenziale e con gli indirizzi politici generali, sempre più vicino ai bisogni di lavoratori e imprese, efficace nelle azioni di presa in carico globale della persona e nel supporto che il D.lgs 81/2008 intende assicurare al mondo del lavoro. Efficace in tutte le diverse fasi della sua azione istituzionale, fortemente presente sul territorio, capace di supportare e consigliare imprese e lavoratori in tutte le azioni che fanno capo all’Istituto. Oltre 3,7 milioni di realtà produttive e circa 24 milioni di assicurati attendono risposte efficaci, graduali, costanti nel tempo. —lavoro/datiwebinfo@adnkronos.com (Web Info)