Influenza: i bambini dai 6 mesi possono essere vaccinati
(Adnkronos) – 24 novembre 2023. Globalmente, l’OMS stima che ogni anno il virus influenzale colpisca il 10-20% della popolazione mondiale e addirittura il 20-30% dei bambini. Sono circa 3-5 milioni le forme gravi di influenza che richiedono ospedalizzazione e 290.000-650.000 le morti influenza-correlate. I bambini, in particolare sotto i cinque anni di età, hanno un aumentato tasso di ospedalizzazione rispetto alla popolazione adulta e sono considerati i principati trasmettitori dell’influenza, capaci di diffondere i virus influenzali a titoli virali più elevati e per un periodo di tempo più lungo rispetto agli adulti a causa dell’immaturità del loro sistema immunitario. “Gli ambulatori dei pediatri cominciano a riempirsi di bambini con sindromi simil-influenzali e anche i dati virologici ci confermano che il virus influenzale abbia già cominciato a circolare – spiega Antonietta
Spadea, Direttore dell’Unità Operativa Complessa vaccinazioni dell’ASL -. I bambini, non avendo ancora conosciuto il virus, sono maggiormente suscettibili a contrarre il virus influenzale. La convivenza all’interno della comunità scolastica rappresenta un altro aspetto che aumenta la possibilità di venire a contatto con il virus”. Il Ministero della Salute annovera la vaccinazione antinfluenzale come miglior strumento di prevenzione dell’influenza, specialmente nei bambini, con l’obiettivo di raggiungere coperture vaccinali adeguate per ridurre la circolazione del virus nella comunità. Il Ministero della Salute inserisce inoltre i bambini dai 6 mesi ai 6 anni tra le categorie a cui la vaccinazione antinfluenzale è raccomandata e offerta gratuitamente. “Sotto i sei mesi di vita non esistono ancora studi sulla somministrazione di vaccini anti-influenzali – continua la dottoressa Spadea -. Dai sei mesi ai due anni è raccomandato un vaccino intramuscolo nella regione anterolaterale della coscia. Dai due ai sette anni è disponibile un liquido da spruzzare sottoforma di spray nelle narici dei bambini. Dai 7 in poi invece sono accessibili due vaccini intramuscolo privi di effetti collaterali”. A novembre si entra nel vivo della stagione influenzale che nel 2023-2024 si preannuncia di intensità maggiore rispetto a quella passata e con sintomatologie più gravi. Il picco di incidenza viene raggiunto mediamente a febbraio, quindi c’è ancora tempo per ricorrere alla vaccinazione antinfluenzale “La prevenzione vaccinale rappresenta il miglior modo a nostra disposizione per evitare sia le infezioni che la malattia, così come la sua circolazione – conclude la dottoressa Spadea -. Per vaccinare i loro piccoli, i genitori possono rivolgersi prima di tutto al proprio pediatra di riferimento oppure prendere un appuntamento nei centri vaccinali. Nella Regione Lazio, se il bambino frequenta una scuola dell’ASL Roma 1, i genitori che hanno acconsentito alla vaccinazione possono aderire alla campagna di vaccinazione scolastica”. La regione Lazio ha infatti attivato il progetto “Vacciniamo nelle scuole”, che offre un servizio attivo nelle scuole primarie ad opera di personale esperto e qualificato. Dopo il vaccino, ai bambini viene consegnato un diploma di coraggio per aver aderito alla prevenzione. —immediapress/salute-benesserewebinfo@adnkronos.com (Web Info)