Investire in ETF ad alto dividendo: le informazioni essenziali da conoscere su questa strategia

(Adnkronos) – Milano 18 settembre 2023. Molti risparmiatori, oggi, si domandano se sia più conveniente investire in ETF ad alto dividendo o fondi specializzati in questa strategia. Si tratta, non a caso, di un argomento molto dibattuto, trattato da moltissime riviste e siti di settore, nonché da numerosi venditori, spesso malintenzionati, che tentano di convincere i propri clienti ad effettuare una sottoscrizione.  La strategia d’investimento in ETF ad alto dividendo, in ogni caso, è una di quelle che fa maggior presa sui risparmiatori. Presentata come sinonimo di guadagno assoluto e sicuro, in realtà cela diversi difetti, che molto spesso non vengono presentati al pubblico. La presente analisi pubblicata su SoldiExpert
SCF, società di consulenza finanziaria indipendente, mira a fare chiarezza sull’argomento.  
Investimento in ETF ad alto dividendo: una strategia semplice solo all’apparenza Promuovere l’idea che gli investimenti siano in grado di garantire un flusso regolare di profitti è un concetto allettante, che attira l’attenzione di qualunque risparmiatore. Del resto, le strategie semplici, accessibili a tutti ed incentrate unicamente su vantaggi e aspetti positivi esercitano un fascino ineguagliabile. Attenzione però, perché occorre considerare che i mercati finanziari sono molto più complessi di quanto sembra.  E basandosi su tale premessa, le società specializzate in gestione finanziaria, ben coscienti delle dinamiche interne, hanno sviluppato molteplici prodotti orientati a catturare l'interesse dei risparmiatori. Apparentemente privi di rischi e svantaggi, promettono benefici tangibili e immediati. La realtà dei fatti, però, è ben diversa, tanto sull’obbligazionario quanto sull’azionario. 
Non esistono approcci semplici per ottenere profitti in Borsa, né soluzioni banali, specialmente se di natura passiva o semi-passiva. I mercati mutano costantemente, così come le tematiche d'investimento e le imprese stesse.  Chiaramente, possono verificarsi periodi in cui le azioni, i fondi o gli ETF ad alto dividendo registrano prestazioni superiori rispetto a quelli più semplici, cioè privi di questa specifica forma di selezione. Tuttavia, non vi è affatto certezza che tale sovra-performance sia costante e garantita nel tempo.
 Esempio: due ETF a confronto Prendiamo, come esempio concreto, due ETF che investono sul mercato azionario europeo. Il primo considerato è l’IShares Euro Stoxx, che replica l'andamento dei primi 600 titoli europei, includendo aziende a diversa capitalizzazione provenienti dai Paesi europei sviluppati. Il secondo, sempre appartenente al gruppo Black Rock, è l’iShares Stoxx Europe Select Dividend 30 UCITS. Offre un'esposizione ai titoli delle 30 aziende dell'eurozona che distribuiscono i dividendi più elevati, conformi all'indice STOXX Europe 600. In questo indice, inoltre, sono comprese unicamente le aziende che hanno mantenuto una crescita del dividendo storico non negativa durante l’ultimo quinquennio, e che conservano un rapporto dividendo/utile netto per azione pari o inferiore al 60%. Nella lista, figurano società del calibro di Moeller, Glencore, Maersk, Endesa, Taylor Wimpey, Rio Tinto e Legal & General.
 ETF con dividendi: le performance registrate nell’ultimo decennio Considerando un investimento iniziale di 100 nell'agosto del 2013, optare per un portafoglio basato su azioni europee ad alto rendimento avrebbe comportato, oggi, un capitale di 185. Il risultato? Un rendimento del +85% rispetto al 107% di crescita di un paniere "semplice" dove non venivano sovrappesati i titoli con maggiore dividendo.
 Nei dettagli, l'ETF Select Dividend ha conseguito un rendimento medio annuo composto del +6,38%, mentre l'indice azionario Euro Stoxx, che include tutti i titoli del campione e non solo quelli con i dividendi più elevati, ha ottenuto un +7,57% annuo (un vantaggio di oltre +1,19% all'anno). Ciò che più risulta interessante da notare è come nella fase di ribasso più significativa, l'ETF che seleziona le azioni ad alto dividendo non abbia fornito una protezione superiore. Il presunto "paracadute" costituito dalle cedole non ha agito come uno schermo contro l'andamento ribassista.
 Meglio diffidare dalle strategie basate sull’alto dividendo Come già sottolineato, le strategie basate sugli investimenti di ETF ad alto dividendo non possono essere considerate universalmente valide e convenienti in tutte le fasi del mercato. Sono soggette a ciclicità e il comportamento delle stesse azioni può variare notevolmente.  Nelle fasi di correzione del mercato, molto spesso, si osserva che i titoli con il dividendo più alto registrano un drawdown elevato ovvero una perdita elevata. Ciò è dovuto in parte al fatto che questi titoli sono quelli maggiormente detenuti da risparmiatori e fondi, e vengono venduti più rapidamente per generare liquidità. E l’altro motivo è che sovrapporre un portafoglio su azioni con alto dividendo può significare sovrappesare alcuni comparti (esempio tipico il bancario o l’energia) che magari in determinati contesti di mercato sono più fragili di altri. Inoltre, è bene considerare le singole storie aziendali. Anche in questo caso, la realtà è più complessa di quanto si possa credere. Nel corso degli anni, abbiamo assistito a numerose situazioni in cui i portafogli dei risparmiatori sono rimasti esposti a titoli che promettevano alti dividendi, ma che alla fine hanno subito crolli significativi.  Si pensi alle vicissitudini delle azioni di Seat Pagine Gialle, Telecom Rnc e molte altre. Detenere fondi o ETF specializzati in azioni “high dividend” non è secondo SoldiExpert SCF sempre la migliore strategia e nel tempo non ha dimostrato di contenere maggiormente la volatilità di portafoglio. Lo dicono le evidenze.  Informazioni su SoldiExpert SCF Questo contributo è stato realizzato da SoldiExpert SCF una delle principali società di consulenza finanziaria (SCF) indipendenti in Italia, specializzata nel assistere senza conflitti d’interesse (la remunerazione è esclusivamente a parcella, feeonly) investitori piccoli e grandi nella gestione del proprio patrimonio, selezionare i migliori strumenti (azioni, obbligazioni, ETF, fondi..) o prodotti in base alle specifiche di ciascun cliente e supportarli con il proprio Ufficio Studi come strategie d’investimento e analisi. Link e approfondimenti 
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