iShares Global Clean Energy: conviene investire su questo ETF? L’analisi di SoldiExpert SCF
(Adnkronos) – Milano 27 ottobre 2023. Tutti i risparmiatori, quando scelgono di fare un investimento, vorrebbero vedere il proprio capitale salire. I sottoscrittori che hanno deciso di puntare sull’ETF i Shares Global Clean Energy (isin IE00B1XNHC34) e più in generale sulle rinnovabili, probabilmente, non si aspettavano che investire sulle energie pulite avrebbe significato vedere il proprio capitale investito nel giro di 2 anni perdere anche oltre il 50% a fronte di un mercato azionario globale comunque salito. Senza contare che, se avessero deciso di investire sull’energia che non guarda all’aspetto sostenibilità, come nel caso dell'ETF World Energy (isin IE00BM67HM91), avrebbero potuto ottenere un guadagno del 197% in tre anni. Perché, allora, il mercato dell’energia pulita ha il vento contro? Cosa sta accadendo? Un’analisi di SoldiExpert
SCF, società di consulenza finanziaria indipendente, prova a raccontare cosa è successo e a chiarire alcune aspetti da valutare sempre con attenzione quando si investe. iShares Global Clean Energy: l’andamento negativo Negli ultimi tre anni a fine ottobre 2023, la differenza tra le energie pulite e l’MSCI World Energy è piuttosto rilevante: -23% dell’iShares Global Clean Energy ETF, contro il +211% delle tradizionali società petrolifere. E perfino nel 2023 la differenza rimane importante: -33% la perdita registrata da iShares Global Clean Energy contro un +3% dell’ETF World Energy. A inizio ottobre, l’iShares Global Clean Energy può contare su un patrimonio gestito di 3,5 miliardi di euro. Il suo obiettivo è quello di replicare l’andamento dell’indice S&P Global Clean Energy, che, a sua volta, replica i 100 titoli azionari più grandi nel mondo, attivi nel settore dell'economia delle energie pulite. Con un costo piuttosto contenuto, pari a circa lo 0,65% annuo (molto meno comunque di molti fondi specializzati su questa tematca9, l’iShares Global Clean Energy consente di avere nel proprio portafoglio le società più rilevanti e quotate appartenenti al settore delle energie rinnovabili. È dunque concepito per fornire esposizione alle imprese operanti nell’ambito dell’energia pulita su scala globale, sia nei mercati sviluppati che in quelli emergenti. È inoltre ponderato per la capitalizzazione di mercato. Le difficoltà delle imprese in cui investe l’ETF iShares Global Clean Energy Cosa spiega questa discesa delle quotazioni? Le aziende attive nel settore dell’energia pulita, come ad esempio quelle che realizzano progetti solari o eolici, dipendono fortemente dal mercato del debito. Possono infatti contrarre ingenti prestiti per i propri progetti, ripagandoli nel tempo con il denaro versato dai consumatori che pagano l’elettricità necessaria per pannelli e turbine. Tuttavia, quando il debito è elevato, maggiore è anche il tempo richiesto per ripagare i progetti. Invece, le tradizionali società energetiche possono finanziare le loro iniziative con la liquidità operativa, senza dover raccogliere fondi. Attualmente, infatti, godono di un’ottima forma finanziaria e ne è dimostrazione gli annunci di acquisizione che alcune delle società dell’energia “fossile” più importanti al mondo (da Exon e Chevron) hanno annunciato nelle ultime settimane. Le opinioni sull’iShares Global Clean Energy Nonostante le aspettative iniziali, molti investitori hanno già sperimentato perdite significative. Ad esempio, l'iShares Global Clean Energy ha raccolto ben 3,5 miliardi di euro, un ammontare superiore alla somma di tutti gli altri ETF dedicati alle energie rinnovabili. Ogni anno si assiste all'emergere di nuovi temi o megatrend nel mercato. Tuttavia, adottare una strategia che prevede l'acquisto di un fondo o un ETF, che comprende azioni in forte ascesa e spesso caratterizzate da valutazioni elevate, non appare come una strategia affidabile per assicurare guadagni consistenti anche in futuro. Ciò che è avvenuto negli ultimi anni, a causa, ad esempio, del forte aumento dei tassi d'interesse, ha rappresentato un significativo ostacolo per gli investimenti, nonostante politiche di sostegno come l'InflationReduction Act, il piano multimiliardario degli Stati Uniti. Le imprese attive nel campo delle energie rinnovabili, nonostante presentino un alto potenziale di crescita, risultano sensibili agli incrementi dei tassi di interesse. Questi, infatti, incidono negativamente sul valore dei loro flussi di cassa futuri e rendono più difficile l’ottenimento di finanziamenti. È proprio per questo che, prodotti come l’ETF iShares Global Clean Energy, hanno subito notevoli perdite nell'ultimo anno e anche negli ultimi tre anni. Previsioni sull’iShares Global Clean Energy Louis-Vincent Gave, amministratore delegato di Gavekal Research, considerata una delle società di ricerca più influenti e seguite dai gestori di fondi a livello internazionale, nutre scetticismo riguardo al settore delle energie alternative, ambito di investimento dell’iShares Global Clean Energy. Gave sostiene che lo scoppio del conflitto in Medio Oriente rafforzi l'argomentazione a favore dell'energia fossile. Le guerre, generalmente, portano a un aumento dei prezzi delle materie prime, risultando così vantaggiose anche per le compagnie petrolifere. Tuttavia, secondo altri, sarebbero le tensioni in Medio Oriente a rappresentare un valido incentivo per accelerare la transizione verso le energie rinnovabili, con l'obiettivo di ridurre la dipendenza energetica dai Paesi del Medio Oriente e dal binomio Russia-Venezuela. Ciò che è certo, è che l’incremento dei tassi di interesse ha reso più complesso per le aziende del settore gestire contratti a lungo termine, imponendo costi maggiori. Cambia anche il sentiment nei confronti delle energie rinnovabili Tra i fattori che hanno contribuito alla discesa, vi è anche l'effetto negativo dovuto al rialzo dei costi dei materiali, che sta riducendo i margini di profitto di numerosi produttori nel settore delle energie pulite. È importante ricordare che, dal 2010, il costo delle energie rinnovabili, in particolare nel settore solare, è drasticamente diminuito. Tale aspetto è positivo, in quanto stimola l'adozione delle fonti di energia pulita. Tuttavia, la combinazione di questa riduzione di costi con una concorrenza sempre più agguerrita tra le aziende produttrici del settore ha notevolmente ridotto i margini e le aspettative di profitto.
In tutto il mondo, i lunghi tempi necessari per ottenere le autorizzazioni, i ritardi nei progetti, le tariffe elevate e l'aumento dei costi dei materiali stanno gravando sul settore. È sufficiente considerare i progetti eolici offshore in Gran Bretagna, Paesi Bassi e Norvegia, che in molti casi sono stati ritardati o messi da parte a causa dell'aumento dei costi e delle restrizioni nella catena di approvvigionamento. Una situazione che solleva preoccupazioni sul fatto che questi Paesi possano effettivamente raggiungere i loro obiettivi di energia rinnovabile entro il 2030. I suggerimenti di SoldiExpert SCF sull’ETF iShares Global Clean Energy Alla fine di settembre 2023, il paniere di titoli delle energie pulite, cioè le società nelle quali investe l’ETF iShares Global Clean Energy, era valutato 13,6 volte rispetto agli utili passati. Al contrario, il gruppo delle aziende dell'energia tradizionale (Msci World Energy) aveva una valutazione di 10,5 volte gli utili passati rispetto alla loro capitalizzazione (e 8,6 volte rispetto agli utili futuri). Il recente conflitto scoppiato in Medio Oriente ha dato un'ulteriore spinta al prezzo del petrolio. E, mentre questo continua a salire, le energie pulite mantengono il loro trend discendente, registrando una perdita del 30% dall'inizio dell'anno. Diversi esperti, attualmente, riconoscono un notevole potenziale soprattutto nelle società di energia fossile, ritenendole sottovalutate e con un prezzo del petrolio elevato, il che le rende molto più redditizie e capaci di finanziare la transizione energetica con risorse proprie. Molti risparmiatori, che hanno investito nelle energie rinnovabili autonomamente o seguendo i consigli di banche e intermediari, chiedono a SoldiExpert SCF un'analisi del proprio portafoglio, per valutare in modo super partes se la presenza di titoli come l’ETF iShares Global Clean Energy (o la presenza di fondi o ETF tematici particolari) sia corretta o eccessiva oppure se esistano alternative più vantaggiose.
Un approccio che inizia con un check-up gratuito del portafoglio di investimenti. Informazioni su SoldiExpert SCF Questo contributo è stato realizzato da SoldiExpert SCF una delle principali società di consulenza finanziaria (SCF) indipendentiin Italia, specializzata nel assistere senza conflitti d’interesse (la remunerazione è esclusivamente a parcella, feeonly) investitori piccoli e grandi nella gestione del proprio patrimonio, selezionare i migliori strumenti (azioni, obbligazioni, ETF, fondi..) o prodotti in base alle specifiche di ciascun cliente e supportarli con il proprio Ufficio Studi come strategie d’investimento e analisi. Link e approfondimenti Sito ufficiale: https://soldiexpert.com Newslettergratuita: https://soldiexpert.com/lettera-settimanale/
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