Israele, l’affondo della Russia: “Non può fare ciò che vuole a causa dell’Olocausto”
(Adnkronos) – "Israele non dovrebbe pensare che tutto gli sia permesso a causa degli orrori passati durante la seconda guerra mondiale". Ad affermarlo, secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa russa 'Tass', è il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, nel corso della sua conferenza stampa annuale. "L'esito finale del conflitto in Medio Oriente – ha aggiunto – dovrebbe essere la creazione di uno Stato palestinese nel pieno rispetto delle decisioni del Consiglio di sicurezza dell'Onu". Parlando dell'Ucraina, Lavrov ha affermato che gli Stati Uniti e le nazioni occidentali non hanno mostrato il "minimo interesse" nel porre fine alla guerra. "Non hanno voluto ascoltare le nostre preoccupazioni, l'Occidente sta andando verso l'escalation della crisi ucraina". Ciò crea "ulteriori rischi e pericoli strategici", ha aggiunto. Quindi ha assicurato che "non c'è speranza che la Russia venga sconfitta in alcun modo. Questo è già stato detto molte volte. Coloro che non hanno studiato storia, e ce ne sono molti in Occidente, possono fantasticare su questo argomento". Raggiungeremo gli obiettivi dell'operazione speciale in modo coerente e persistente", ha garantito. Lavrov ha poi affermato che "gli accordi di Minsk non sono stati 'distrutti da Putin'; Merkel e Hollande hanno ammesso di averli firmati per preparare l’Ucraina alla guerra". "Il problema ucraino – ha continuato – avrebbe potuto essere risolto sette anni fa". Secondo Lavrov è chiaro che l'Ucraina non deciderà quando avviare colloqui seri sul conflitto in atto perché "chiaramente ed evidentemente è Washington che sta prendendo le decisioni". Per avviare colloqui Kiev dovrebbe prima condannare e respingere il "razzismo antirusso", l'ideologia nazista" e le sue aspirazioni ad aderire alla Nato". Ma l'Occidente "non è interessato ad alcun negoziato", ha affermato Lavrov. Rispondendo alla domanda se il conflitto possa influenzare l'esito delle elezioni presidenziali russe, Lavrov ha dichiarato che la guerra ha "portato a una certa purificazione della società" russa. "L’operazione militare speciale" della Russia in Ucraina ha contribuito a “epurare” il paese da coloro che non lo sostengono. "Ci ha aiutato ad allontanare le persone che, per un motivo o per l'altro, non sentivano affinità con la Russia, la storia russa e la cultura russa", ha affermato."Alcuni di loro hanno lasciato il paese, altri sono rimasti e ci hanno ripensato", ha aggiunto, assicurando però che "la stragrande maggioranza della nostra società è rimasta unita, si è mobilitata attorno a un'idea comune". Per Lavrov l'"operazione speciale" ha reso la società russa "più sana". Parlando degli attuali legami tra Mosca e Pechino, Lavrov ha spiegato che "le relazioni Russia-Cina, come i nostri leader hanno ripetutamente sottolineato, stanno attraversando la migliore fase di sempre. Queste relazioni sono più durature, affidabili ed avanzate di qualsiasi alleanza militare all'interno del vecchio quadro dell'era della Guerra Fredda", ha aggiunto. Questo "riflette il modo in cui stanno realmente le cose", ha sottolineato il ministro degli Esteri russo, citando come esempio i dati del commercio bilaterale dello scorso anno, che hanno ampiamente superato la soglia dei 200 miliardi di dollari. "E questa tendenza continuerà ad evolversi", ha assicurato Lavrov, promettendo sforzi in direzione di meccanismi nella cooperazione commerciale e di investimenti con la Cina tali "da non essere soggetti ad alcuna influenza occidentale", con l'uso del rublo e dello yuan negli accordi commerciali bilaterali che si aggira già intorno al 90%. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)