Israele, Likud di Netanyahu primo partito

Elettori israeliani chiamati alle urne per la terza volta in un anno dopo un lungo periodo di stallo politico. Il voto di oggi è stato segnato da una forte affluenza ai seggi in un segnale di volontà di superare l’impasse.

Secondo gli exit poll, il partito Lista Unita degli arabi israeliani si conferma come terza forza del parlamento con 14-15 seggi. Seguono i partiti religiosi Shas (9) e Torah Unita nel giudaismo (7-8). In coda, più o meno alla pari, troviamo l’alleanza di destra Yamina (6-7), quella di sinistra Laburisti-Gesher-Meretz (6-7) e il partito nazionalista laico Yisrael Beitenou di Avigdor Lieberman (6-8). Tutti gli exit poll assegnano 60 seggi al blocco di destra guidato da Netanyahu e il Likud, e che comprende anche Yamina e i partiti religiosi. Il blocco di sinistra e la lista araba arrivano a 52-54 seggi. Fuori dai due blocchi c’è Lieberman.
Ancora una volta il voto era una sorta di referendum su Netanyahu, primo ministro più longevo della storia d’Israele. Se gli exit poll saranno confermati, i 36-37 seggi segnano un netto successo rispetto ai 32 conquistati alle elezioni di settembre. “Re Bibi” ottiene una vittoria elettorale malgrado sia atteso il 17 marzo in tribunale per rispondere di tre accuse di corruzione. Il primo ministro israeliano ha telefonato ai suoi alleati della destra e dei partiti religiosi con i quali ha concordato di formare al più presto “un forte governo nazionale”, riferisce il suo partito Likud, citato dai media israeliani. Secondo gli exit poll, il partito di Netanyahu è nettamente in testa con 36-37 seggi e assieme agli alleati ha conquistato 60 dei 120 deputati della Knesset, uno in meno della maggioranza assoluta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *