“La patente di genitori di serie B”: la protesta di un genitore di un bimbo affetto da Sindrome di Down. Il piano vaccinale regionale non prevede priorità
La rabbia con grande maturità la volgono in ironia e vogliono acquisire “La patente di genitori di serie B”. Ma la protesta di un genitore di un bimbo affetto da Sindrome di Down ha raggiunto i più alti uffici burocratici siciliani, poiché il piano vaccinale regionale non prevede priorità. Ecco la lettera integrale: “Carissimo Direttore buongiorno, mi permetto di scriverle in questo giorno di Pasquetta per raccontarle una storia, confidando nella sua sensibilità e nella sua testata giornalistica per darle la giusta diffusione, non tanto per il caso personale, ma perché il fenomeno è molto diffuso ed è figlio di una cieca burocrazia e della immensa confusione di questi giorni. La storia vorrei tanto che venisse intitolata “La patente di genitori di serie B”. Io e mia moglie, come tantissime altre coppie della nostra amata città e di questa Nazione, siamo felici genitori di un Bimbetto di 3 anni e mezzo con la Sindrome di Down (le aggiungo nel nostro caso completamente sordo, ipovedente e cardiopatico). Nonostante il Piano Vaccinale Nazionale Covid 19, individua i soggetti con Sindrome di Down tra le persone estremamente fragili e vulnerabili e la postilla al piano specifichi che “Nei casi di minori che rientrano nella definizione di estremamente vulnerabili e che non possono essere vaccinati per mancanza di vaccini indicati per la loro fascia di età, vaccinare i relativi genitori/tutori/affidatari.”, orbene nel piano vaccinale regionale non rientriamo tra le categorie cui questo diritto debba essere riconosciuto. Ho provato in tutti i modi a far comprendere (email, discussioni al centro vaccini) che la disabilità di un bambino (Sindrome di down, autismo ecc. ecc.) li rende particolarmente attratti da questo maledetto virus e che non potendo vaccinare loro, sarebbe il caso di vaccinare chi vive con loro tutti i giorni, ma la risposta che riceviamo è che ci manca l’asterisco (in pratica nel piano regionale non siamo indicati con l’asterisco). Ora mio Caro Direttore il problema non è il diritto o la precedenza rispetto a chi ne ha maggior diritto ma è la constatazione, ancora una volta, per tutti noi che viviamo la disabilità dei nostri figli ogni istante della nostra vita, di essere “Genitori di serie B”. Sono stanco di lottare contro i mulini a vento e stanco di non sapere più cosa raccontare a mia moglie che, terrorizzata, vive chiusa in casa per non creare condizioni di rischio per il piccolo. A questo punto Le chiedo di farsi portavoce, non del nostro dramma e del dramma di tutti noi, ma di una specifica richiesta. Ricorda il Film di Totò “La Patente” ? (dove Totò additato da tutti come jettatore chiedeva che lo Stato gli riconoscesse la Patente come Jettatore), ecco questo voglio, che lo Stato in cui sono nato e cresciuto, che ha dato i natali a mio figlio e la cittadinanza italiana a noi tutti, ci riconosca la “Patente” di Genitori di serie B. In fondo almeno abbiamo la certezza e la “Certificazione” di essere Figli di un Dio Minore a cui i diritti vengono dati per compassione o per amicizia non per effettivo bisogno. L’ipocrisia del sistema ci riconosca almeno questo e nient’altro. In questo modo, certificati come ultimi, aspetteremo tranquillamente il nostro turno senza falsi moralismi o inutili e stupide compassioni. Nel ringraziarla per quanto potrà fare per farci avere la nostra Patente, a nome anche di mia moglie e di mio figlio, Le porgo Cordiali ed Affettuosi Saluti. Luigi Bambaci”