L’ANCI Sicilia chiede un intervento per l’aggiornamento della classificazione sismica dei comuni. Ben 29 non possono usufruire del “sisma bonus”
In una nota inviata al presidente della Regione, Nello Musumeci, l’Associazione dei comuni siciliani spiega le motivazioni della richiesta che traggono origine dall’incongruenza tra la classificazione della Delibera di Giunta Regionale n. 408 del 19/12/2003, e i parametri sismici contenuti nella normativa nazionale: i comuni allora classificati in zona 4 adesso sono classificabili in zona 3.
Se da un lato, nel territorio dei comuni attualmente classificati in zona 4 (in tutto 29), i parametri sismici della norma nazionale devono essere impiegati nella progettazione di edifici nuovi o per gli interventi su edifici esistenti, dall’altro non è possibile usufruire del Sismabonus, previsto solo per le zone 1, 2 e 3.
Il Sismabonus è stato introdotto con il D.L. 63/2013 per gli edifici in zona sismica 1, successivamente il D.L. n. 34/2019 ha esteso la detrazione anche alle zone classificate a rischio sismico 2 e 3. Nel 2020, con il D.L. n. 34, i benefici del Sismabonus sono stati incrementati fino al 110% per gli edifici residenziali.
“Per questi motivi – spiega Leoluca Orlando, presidente di ANCI Sicilia – i comuni erroneamente classificati in zona 4, da oltre 2 anni non possono usufruire di un’importante occasione per mettere in sicurezza gli edifici dal punto di vista sismico. Sollecitiamo, quindi, una delibera di aggiornamento dell’elenco delle zone sismiche e una nuova mappa delle stesse, confidando che venga immediatamente compresa l’urgenza e l’importanza di tale aggiornamento”.
I 29 comuni inseriti in zona 4: Pantelleria (TP), Camastra, Campobello di Licata, Canicattì, Castrofilippo, Comitini, Favara, Grotte, Lampedusa e Linosa, Licata, Naro, Palma di Montechiaro, Racalmuto, Ravanusa, Caltanissetta, Acquaviva Platani, Bompensiere, Campofranco, Delia, Marianopoli, Milena, Montedoro, Mussomeli, San Cataldo, Serradifalco, Sommatino, Sutera, Vallelunga Pratameno, Villalba.