L’Associazione Italiana Wedding Planner all’incontro in Senato sulla Legge 4
(Adnkronos) – Clara Trama, presidente AIWP sottolinea l’importanza della regolamentazione delle professioni non riconosciute e della formazione Roma, 30 ottobre 2023. Fare un bilancio dei primi 10 anni di applicazione della legge 4/2013. Era questo il tema dell’incontro tenutosi a Roma, lo scorso 24 ottobre, presso la Sala Zuccari del Senato della Repubblica su iniziativa della Senatrice Ylenia Zambito in collaborazione con UNI, ACCREDIA, ASSOTIC e CONFORMA e con il Patrocinio del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. La Legge 4/2013 rappresenta un unicum nel panorama europeo e contiene la regolamentazione delle professioni non riconosciute, cioè quelle senza albo e non ordinistiche. All’evento ha partecipato anche l’Associazione Italiana Wedding Planner (AIWP), da sempre in prima fila nella promozione della formazione e della certificazione della professionalità. “I numeri riportati durante l’evento – spiega Clara Trama, presidente di AIWP – confermano quanto sia importante avere regole certe e condivise nei diversi settori. Si parla di 210mila professionisti non iscritti ad Albi, Ordini o Collegi che hanno scelto le norme UNI per qualificarsi sul mercato affidandosi agli 84 organismi accreditati per ottenere la certificazione indipendente della propria competenza. Per i professionisti, la certificazione può confermare la loro competenza e professionalità, fornendo un riconoscimento ufficiale delle loro abilità e conoscenze. Ciò può aumentare la loro credibilità e la fiducia dei clienti nel loro lavoro. Per i clienti o i consumatori, la certificazione professionale può fornire una garanzia di qualità e competenza nel servizio ricevuto; può aiutare a identificare i professionisti qualificati e affidabili, riducendo il rischio di scelte errate o di servizi di bassa qualità”. L’AIWP ha collaborato con UNI per elaborare la prassi di riferimento UNI/PdR61 grazie alla quale un Wedding planner e un Destination wedding planner possono dimostrare le proprie competenze a livello internazionale non sulla base di una dichiarazione autoreferenziale, ma attraverso l’attestazione di un soggetto indipendente e imparziale, qual è l’organismo accreditato. A confermare le competenze acquisite ci sarà un esame con due prove scritte e una orale. La certificazione ottenuta vale 5 anni dalla sua emissione ed è valida a livello europeo. “Il tema centrale è la formazione – conclude Clara Trama – che deve essere condotta con corsi di formazione certificati, con rilascio crediti formativi (come dice la PdR che a breve diventerà Norma in UNI ), in pochi giorni “non” si impara una professione seria come quella che noi rappresentiamo e da realtà improvvisate che non offrono competenze reali ma creano solo illusioni. L’Italia è un Paese da sposare, facciamolo bene. I sogni non si improvvisano!” Per qualsiasi informazione o approfondimento https://associazioneitalianaweddingplanner.it/
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