Libia, pescatori sequestrati. Dal governo Musumeci sostegno a famiglie marittimi e armatori
Varato un aiuto concreto alle famiglie degli equipaggi e agli armatori dei pescherecci Medinea e Antartide, fermati e poi successivamente trattenuti, dalle autorità libiche, durante una battuta di pesca a nord di Bengasi. Su proposta del governo Musumeci, il parlamento siciliano ha destinato 150 mila euro in favore delle famiglie dei 18 pescatori di Mazara del Vallo e degli armatori delle due imbarcazioni fermate dai libici. Le risorse finanziarie destinate, derivano da una rimodulazione di fondi del dipartimento Agricoltura.
«In un momento così delicato e snervante, per le famiglie coinvolte, abbiamo scelto la via della concretezza», così Edy Bandiera ha commentato l’iniziativa che «ha il fine di alleviare le criticità che stanno attraversando non solo le famiglie dei pescatori ma anche gli armatori».
Alle famiglie dei pescatori sequestrati andranno 100mila euro. Ai due armatori, proprietari delle imbarcazioni, sono destinati, complessivamente, 50 mila euro a parziale ristoro per i danni economici determinati dal sequestro delle barche, in termini di perdita del pescato, di carburante e di costi necessari per realizzare la battuta di pesca compromessa dal sequestro.
«Su questa vicenda – ha concluso l’assessore Bandiera – il governo Musumeci mantiene alta l’attenzione e con questo intervento concreto ha voluto manifestare piena vicinanza alle famiglie dei pescatori e agli armatori. Continuiamo con forza a chiedere al governo nazionale di impegnarsi fattivamente, per far sì che i nostri marittimi possano tornare immediatamente a casa e poter riabbracciare, finalmente, i propri familiari».