L’INTERVISTA. Laura Manto, l’hostess dell’ultimo annuncio Alitalia:”Siamo come una famiglia in lutto”

“Una giornata molto triste, siamo come una famiglia in lutto”. Laura Manto, l’hostess di terra di Alitalia che al gate del volo Roma-Cagliari AZ01581, del 14 ottobre scorso ha rivolto prima dell’imbarco un caloroso saluto ai passeggeri della compagnia ringraziandoli “per averci accompagnati e dato fiducia in questi 74 anni” in occasione dell’ultimo volo dell’ex compagnia di bandiera. A freddo Laura Manto racconta a VetrinaTv i significati dietro quella scelta dettata dall’istinto “sicuramente perché mi sentivo di farlo, non è stato programmato nulla – afferma l’hostess – Da tempo l’annuncio dei voli avviene con voce automatica ma per quel giorno ho chiesto che lo facessi di persona, per dare un saluto e i ringraziamenti a quanti hanno viaggiato e sostenuto l’azienda in questo lungo periodo, storico, che ha rappresentato anche una forte identità italiana per il mondo”. Emozioni e sentimenti che fanno un viaggio nel tempo e nelle difficoltà di diverse generazioni: “L’aereo con il musetto e il tricolore che arrivava ovunque era per tutti già sentirsi a casa, un marchio impresso nel cuore e nella mente di tutti – racconta Laura – rappresentava l’Italia nel mondo e la percezione nostra di sicurezza, di tranquillità della gente che saliva a bordo era palese. Soprattutto dinanzi alle occasioni di difficoltà di permanenza nei luoghi esteri”. Ed è chiaro che il suo stato d’animo rispecchia anche quello di tanti altri colleghi, in tanti impegnati anche sul fronte occupazionale per difendere il posto di lavoro: “Alitalia ha fatto parte di noi, ha portato gli italiani in giro per il mondo e ha consentito di conoscerlo – conclude – mancherà quel sentirsi a casa appena saliti in aereo”. Prima di salutarci Laura Manto ci tiene a chiarire: “Non mi piace passare per privilegiata: nessuno privilegio, l’Alitalia degli stipendi sostanziosi è finita 20 anni fa, quando il tenore di vita era più alto per tutti e l’Alitalia non faceva eccezione. Ora sono stipendi normali, facciamo sacrifici anche noi, non siamo privilegiati”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *