Lipari, sistemi di ormeggio pericolosi per la sicurezza della navigazione: sequestrati i campi di boe e nove indagati

Nella mattinata odierna, a seguito di una mirata ed articolata attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, i militari dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Lipari, hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo disposto dal Giudice delle Indagini Preliminari. L’adozione della misura cautelare reale, emessa su richiesta della Procura di Barcellona Pozzo di Gotto guidata dal Procuratore Capo Giuseppe Verzera, è intervenuta a carico di 9 (nove) soggetti, legali rappresenti di altrettante società, che operano nel settore nautico ed avente ad oggetto diversi sistemi di ormeggio che insistono sul fondale marino e nello specchio acqueo della località di Marina Corta dell’isola di Lipari. L’attività investigativa ha permesso infatti di accertare che, tali operatori economici, esercenti l’attività di locazione e noleggio unità da diporto, in assenza di specifica concessione demaniale marittima ex art. 36 del Codice della Navigazione ovvero di qualsivoglia provvedimento autorizzativo temporaneo per il mantenimento di un campo boe, occupavano abusivamente il pubblico Demanio Marittimo, mediante la messa in opera di sistemi di ormeggio, arrecando, inoltre, pericolo per la sicurezza della navigazione. Condotta consistente in particolare nel mantenimento su fondale marino di blocchi di cemento armato, sommersi nel sedimento sabbioso ovvero adagiati sullo stesso fondo nonché di catenarie, cime e boe. Il sequestro è stato disposto, in quanto la libera disponibilità di detto materiale, utilizzato ai fini dell’ormeggio di unità da diporto, è idonea a consentire la protrazione delle condotte illecite accertate. Contestualmente, agli stessi soggetti, è stata notificata “Informazione di Garanzia e sul Diritto alla Difesa”, attesa l’ipotesi accusatoria riconducibile alle violazioni penali di cui agli articoli 54, 1161 e 1231 del Codice della Navigazione nonché dell’art. 110 del Codice Penale, poiché ponevano in essere tali reati in concorso tra loro.

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