M5S, documento attivisti: “Statuto Conte illegittimo, 18 motivi per votare No”
Diciotto motivi per dire no allo statuto di Giuseppe Conte, bollato come “illegittimo” e “antidemocratico”. In vista della votazione in programma il 2 e 3 agosto sulla nuova piattaforma, gli attivisti contrari alla rifondazione pentastellata voluta da Conte hanno condensato in un documento, che sta circolando in queste ore nelle chat, le ragioni del loro dissenso. “Io dico no” il titolo del manifesto, che l’Adnkronos ha potuto visionare. In primo luogo, sostengono gli autori del pamphlet, la votazione convocata “è illegittima” perché “gli strumenti informatici attraverso i quali l’associazione MoVimento 5 Stelle deve organizzare le modalità di gestione delle votazioni sono quelli della ‘Piattaforma Rousseau'”: il voto sulla modifica dello statuto “è stato, invece, convocato, in violazione dello Statuto su una piattaforma diversa”, per cui “la votazione effettuata su Skyvote risulta illegittima e impugnabile”, scrivono gli attivisti, lamentando la cancellazione delle “delibere precedenti” e l’assenza di un “confronto democratico” sulla proposta di Conte.
Il documento punta il dito contro la “struttura verticistica” del M5S disegnata dal nuovo statuto, affermando che agli iscritti “è impedito” il diritto di candidarsi alla guida del Movimento: “L’unico candidato alla corsa per la guida (Conte, ndr) è infatti imposto dal Garante e gli iscritti possono esclusivamente ratificare una decisione unipersonale senza poter esercitare il legittimo diritto di scegliere i propri rappresentanti”. Sotto accusa anche i poteri “pressoché assoluti” di Conte, dal momento che il futuro presidente del M5S “potrà decidere in autonomia la maggior parte delle scelte previste da statuto”.
“Statuto lega mani a Grillo, garante sarà ridimensionato”
Nel ‘Neo M5S’ contiano, si legge sempre nel documento, “vengono abolite le libere candidature dal basso e viene creata una struttura di nominati da un nominato”; “non ci sono strumenti di recall per gli iscritti”, in “totale contrasto” con quanto deciso agli Stati Generali; il potere di garanzia viene “messo all’angolo” da quello esecutivo: il nuovo statuto di Conte “lega le mani” al garante Beppe Grillo, che – rimarcano gli attivisti iscritti al fronte del ‘No’ – “risulterà essere una figura assolutamente ridimensionata e senza quasi poteri di intervento”.
Nel testo non vengono risparmiate critiche alla struttura del Neo Movimento, “costosissima e burocratizzata”: “La scelta di creare tanti comitati inutili, ridondanti e con competenza per certi aspetti anche sovrapponibili, creerà una burocrazia interna rigida, anacronistica e cavillosa che renderà lente e paludose le azioni del MoVimento”. Inoltre i vari Comitati nominati da Conte “potrebbero diventare il luogo per tutti gli ex eletti alla ricerca di incarichi e posizioni lavorative che il presidente potrà attribuire in modo esclusivo”.
“Limite a numero membri gruppi locali cancella i meet-u
All’interno dello statuto, fanno poi notare gli autori del documento, “è prevista la possibilità del capo politico (chiamato presidente) e del Comitato di garanzia di procedere all’assunzione di quote o partecipazione in enti o società, costituite o costituende con i fondi del MoVimento 5 Stelle con il forte rischio che vengano create aziende parallele dove assumere amici e parenti”.
Gli attivisti dissidenti, infine, parlano di “contenuti ambigui e cancellazione di battaglie storiche”. Nello statuto, scrivono, “non viene fatta chiarezza sul limite dei 2 mandati, che è uno dei pilastri del MoVimento 5 Stelle” e “vengono cancellati i meet-up e i gruppi degli attivisti”: “Imporre il numero minimo di 50 componenti per costituire un gruppo taglia, infatti, le gambe agli attivisti dei piccoli e medi comuni che in tanti anni hanno contribuito volontariamente e gratuitamente con il loro attivismo nelle migliaia di piccole realtà cittadine che sono state il cuore pulsante del MoVimento in tutti questi anni”. (Adnkronos)