M5S, verso il rinvio degli Stati Generali
Luglio, in estate piena. Ovvero dopo la tornata elettorale di primavera, quando ben sei regioni andranno al voto. Ed evitando così anche il verdetto delle comunali di giugno. A quanto apprende l’Adnkronos, gli Stati generali – l’appuntamento con cui il M5S deve decidere del suo futuro nel tentativo di rimettersi in carreggiata- con molta probabilità slitteranno in estate piena.
Questo è il ‘sentiment’ che si respira nei piani alti del Movimento, e che annovera tra i sostenitori il capo politico reggente, Vito Crimi. L’evento, come noto, si terrà in due step. Il primo, con ogni probabilità, tra marzo e aprile. Ma quello decisivo, dove probabilmente si definirà il nuovo assetto dei vertici del Movimento e si raccoglieranno le candidature per il nuovo leader, dovrebbe addirittura tenersi in estate, a giugno -viene spiegato da fonti autorevoli – ma con maggiori probabilità a luglio.
La strategia dietro il rinvio sarebbe quella di togliere le castagne dal fuoco al nuovo capo politico, sgomberando il campo da nuovi test elettorali – salvo sorprese – per un anno intero. Tanto più che, dopo il passo indietro di Luigi Di Maio, il Movimento è sceso dal 17,7% al 13%, e in primavera il M5S rischia una debacle senza precedenti. Ma c’è chi vede col fumo negli occhi al rinvio di un appuntamento decisivo per le sorti del Movimento. In particolare, lo stesso Di Maio sarebbe tra i più avversi, anche se dal suo entourage tacciono sulla questione e assicurano che ferma resta la convinzione di Di Maio a non ricandidarsi alla guida grillina. Anche il ministro Vincenzo Spadafora sarebbe fermamente contrario al rinvio.