Maison Margiela, l’addio del direttore creativo John Galliano dopo 10 anni

(Adnkronos) –
John Galliano lascia la direzione creativa di Maison Margiela. Lo stilista britannico dice così addio, dopo 10 anni, al brand del gruppo Otb di Renzo Rosso.  Dopo dieci anni di collaborazione "ricchi di emozioni e successi, Maison Margiela e John Galliano hanno deciso di separare le loro strade" si legge nella nota diffusa dal gruppo Otb. Non si conosce al momento né il nome del successore di Galliano né il percorso che intraprenderà lo stilista. "Lavorare con John è stata una delle esperienze più significative e impattanti della mia vita – afferma Renzo Rosso, presidente del Gruppo Otb -. Mi ha fatto da mentore e mi ha mostrato la sua visione, arricchendomi culturalmente e permettendomi di portare un po' di quella visione e cultura al resto del Gruppo. Mi sento privilegiato ad aver lavorato con due leggende come Martin e John. Martin ha reso la Maison un riferimento e un'icona, John l'ha fatta diventare la couture house più all'avanguardia del mondo". Negli ultimi 10 anni, evidenzia Rosso “lui, il team di Maison Margiela e tutte le risorse del Gruppo hanno lavorato insieme per creare magia e scrivere un capitolo fondamentale di questa casa di moda unica. Il nostro settore ha l'abitudine di pensare per decenni e questi 10 anni di lavoro incredibilmente intenso, di sfilate e installazioni incredibili, di prodotti straordinariamente belli, hanno gettato le basi per il futuro di Maison Margiela, di cui sono entusiasta. Auguro al mio caro amico John il meglio di tutto e sono certo che ci saranno altri progetti di collaborazione in futuro”. Aggiunge Galliano: “Per ora voglio esprimere la mia immensa gratitudine. Continuo ad espiare e non smetterò mai di sognare. Gratitudine a Renzo Rosso che, invitandomi a ricoprire il ruolo di direttore artistico nella maison che Martin ha costruito, mi ha fatto il regalo più grande e prezioso, dandomi l'opportunità di ritrovare la mia voce creativa quando ero ormai senza voce. Le mie ali sono state riparate e, dieci anni dopo, sono per sempre grato per questo spazio sicuro in cui creare e per il suo sostegno incessante”.  Il creativo esprime inoltre ”gratitudine alla mia famiglia di stilisti per questo momento creativo che mi ha salvato la vita e per il luogo che abbiamo costruito insieme; ai miei collaboratori, il cui sostegno è stato tenero e coraggioso e che hanno camminato con me lungo questo stretto sentiero verso il qui e ora. Gratitudine al mio atelier, il mio ‘A Team’, devoto nelle convinzioni e dedicato allo stile e alla tecnica. Siamo entusiasti dell'importanza della moda lenta ed etica e dell'influenza che ha su tutte le nostre collezioni”. 
Gratitudine anche alle sue muse “che ispirano tutto ciò che faccio. Siete la mia vita. Voglio celebrare le collezioni genderless che produciamo ora e il sostegno che hanno trovato, i film e gli spettacoli che abbiamo creato. Tutti mettono al centro la diversità, l'individualità, i diritti dei trans, i diritti dei queer, l'uguaglianza di genere sul posto di lavoro, l'antirazzismo e la difesa della salute mentale. Questo è il momento in cui la famiglia – l'industria della moda – dà il meglio di sé: quando ci sosteniamo a vicenda, non ci giudichiamo, quando ci accettiamo, perdoniamo e ci aiutiamo l'un l'altro a vedere gli errori dei nostri modi, non quando ci annulliamo a vicenda, perché Dio è in tutti noi”. Quindi conclude Galliano: “Vedo cambiamenti intorno a me: compassione ed empatia. Infine, la gratitudine a due belle persone, troppo umili per essere nominate qui, che mi permettono di vivere una vita migliore di quanto avessi mai sognato. Grazie. Guardate cosa abbiamo costruito”. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *