McLaren Artura Spider: la supercar di nuova generazione
(Adnkronos) – La nuova McLaren Artura Spider è una supercar di nuova generazione spinta da un potente cuore ibrido. Progettata e sviluppata per coinvolgere ancora di più il pilota, la nuova McLaren Artura Spider è dotata di hard-top retrattile, in grado di aprirsi in soli undici secondi. Prime consegne previste da metà anno a seconda dei mercati. Veloce, potente ma anche leggera, con un peso a secco di soli 1.457 kg, la Spider pesa soli 62 kg in più rispetto alla sorella Coupé ed è tra le più leggere supercar scoperte. Cuore di questa straordinaria decappottabile è il suo motore con alimentazione ibrida. Il propulsore a benzina in allumino M630 da 3 litri, ora raggiunge una potenza specifica di oltre 200 cavalli per litro e ha un peso di soli 160 kg, circa 50 kg in meno di un normale propulsore McLaren V8. L’unità elettrica è situata all’interno della campana della trasmissione e genera 95 cavalli per 225 Nm di coppia massima e vanta una densità di potenza per kg superiore del 33% rispetto al sistema utilizzato sulla hypercar McLaren P1.
Il motore elettrico è alimentato da un pacco batteria a cinque moduli agli ioni di litio da 7,4 kWh per un’autonomia in modalità EV di 33 km. Il motore a benzina turbo V6 sprigiona una potenza di 605 cavalli (quella complessiva è di 700 cavalli). Secondo quanto dichiarato dalla Casa madre, la Artura Spider raggiunge i 100 km/h con partenza da fermo in soli 3 secondi, i 200 km/h in 8,4 secondi e i 300 km/h in 21,6 secondi. La velocità massima raggiungibile è di 330 km/h (limitata elettronicamente). Tre le modalità di guida selezionabili dal pilota: • Comfort
• Sport
• Track.
Per ottimizzare le prestazioni in pista, la Artura Spider è dotata della funzione “Spinning Wheel Pull-Away”: si attiva disattivando il controllo elettronico della stabilità (tasto ESC) e permette di far slittare le ruote quando si accelera da fermi, per la massima spinta. Nuova anche la taratura degli ammortizzatori, sul Model Year 2025 della Artura i tecnici inglesi sono intervenuti migliorandone la reattività. Il Domain Control Unit nell’architettura Ethernet è stato implementato, la sua risposta è cresciuta fino al 90%. —motoriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)