Messina, ATM ed emergenza Covid. I sindacati:”Straordinario obbligatorio per gli autisti, soluzione trovata da management che “partorisce il topolino”

Nuova forte denuncia dei sindacati che in una nota inviata al Prefetto di Messina, all’ispettorato del lavoro e allo Spresal, criticano la gestione di Atm giudicandola inadeguata ad affrontare l’emergenza Covid puntando il dito anche sulle evidenti ripercussioni sulla sicurezza dei lavoratori e le criticità gestionali.
L’ATM Spa è giunta impreparata all’appuntamento già lo scorso settembre con la ripresa delle scuole e continua a manifestare, per mancanza di una seria programmazione,  la sua inadeguatezza anche in previsione del prossimo mese di gennaio quando si prevede la ripresa dell’attività scolastica in città. 
“Nel tentativo di mettere una pezza agli errori di programmazione fatti – dichiarano Filt Cgil Fit CislUIltrasporti Faisa Cisal Ugl e Orsa – l’ATM Spa ha comunicato che  predisporrà turni di lavoro straordinario obbligatorio per gli autisti, giustificando  il carattere eccezionale dell’iniziativa in fase di emergenza sanitaria. Ma i sindacati non ci stanno e denunciano, a smentita della descrizione di improvvisa emergenza/urgenza che l’azienda dichiara, che la carenza di autisti in ATM non è attribuibile alla contingente fase di crisi sanitaria ma alla programmazione di un piano di esercizio inadatto e ridondante, già in tempi pre-Covid, rispetto al numero di conducenti in organico. A mero scopo di esempio si rende noto che nel mese di settembre, nonostante l’assunzione di nuovi autisti con contratto di apprendistato e senza l’esigenza del distanziamento sociale, per fronteggiare il piano di esercizio sono stati necessari dai 20 ai 30 turni di straordinario giornaliero. In tale scenario l’azienda, evidenziando la mancanza di qualsivoglia programmazione  ha ulteriormente ridotto l’organico inviando in pensione, con decisione unilaterale, 8 autisti che chiedevano di restare in servizio per raggiungere l’obiettivo di una pensione dignitosa. Alla luce dei fatti, la teoria per cui l’azienda si troverebbe improvvisamente costretta ad attribuire straordinario d’ufficio per fronteggiare le disposizioni di Legge del Governo nazionale non è sostenibile ma nasconde unicamente l’inadeguatezza dell’attuale management che nonostante avesse disponibile già dallo scorso 24 luglio un progetto condiviso per affrontare la  prevedibile seconda ondata di contagi alla riapertura delle scuole ha preferito snobbare l’accordo fra le parti, vanificando di fatto un piano di interventi concertato con largo anticipo per non farsi cogliere di sorpresa dal Covid.Se oggi  l’organico non è sufficiente a garantire il distanziamento sociale nei mezzi pubblici- continuano i sindacati – non è colpa del fato ma la responsabilità è da attribuire unicamente ad una errata programmazione  del management aziendale che pensa oggi di coprire le  carenze organizzative minacciando di denunciare i lavoratori che non risponderanno all’obbligo di prestazioni  straordinarie facendo finta di dimenticare che, erano e sono ad oggi, ancora possibili  assunzioni a tempo determinato per fronteggiare le esigenze contingenti. Era prevedibile – continuano i sindacati –  che i Dpcm avrebbero stoppato le prove selettive del bando di assunzione a tempo indeterminato obiettivo condiviso dai sindacati , ma che non si poneva in alcun modo in antitesi con l’assunzione urgente di autisti a tempo determinato . Altra “perla” , siamo certi non ultima, di questo management è l’obbligo imposto per “disposizione” agli operatori a bordo dei mezzi di “stazionare”  al centro del bus , mettendo nero su bianco in piena emergenza Covid  la necessità della “visibilità”  prima della sicurezza dei lavoratori. L’ordine  di servizio che oggi impone lo straordinario e l’annunciato ricorso a operatori privati da inserire nel TPL, giungono pertanto a conferma delle conclamate criticità nel servizio offerto all’utenza e dell’incapacità aziendale di dare risposte tempestive alla città nell’emergenza  Covid e alla ripresa delle scuole . Un’azienda che mira unicamente ad imporre un clima autoritario tra i lavoratori e a nascondere con  sterile propaganda  l’assoluta inadeguatezza nella gestione del Tpl cittadino”. 

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